L’astro nascente del Pd sembra aver raggiunto il suo picco e aver iniziato la sua discesa. Le elezioni Europee continuano ad affossare il Pd, che ancora continua a brancolare nel buio alla ricerca di nuove alleanze che possano ricomporre quel “campo largo” che aveva fatto sognare Elly Schlein. I democratici continuano a spaccarsi, tra ipotesi di candidature che non convincono nessuno e una leader che sembra avere un obiettivo ben diverso da quello dei suoi colleghi. Nessuno ha però ancora capito chi voglia cosa.
Ieri l’ennesimo scontro interno, sempre nascosto dietro parole non aggressive e sorrisi bonari, stavolta tra la segretaria Elly Schlein e il Presidente del Pd Stefano Bonaccini. Il focus della discussione sono ovviamente state le Europee, su cui nessuno dei due ha ancora sciolto la riserva. A far discutere, però, non sono state le candidature dalle fila del partito, ma quelle esterne. Due più di tutte: quelle di Ilaria Salis e di Marco Tarquinio.
Le ipotesi Tarquinio e Salis spaccano il Pd
“Non capisco chi abbia fatto uscire questa notizia, bruciandola” avrebbe ammesso Elly Schlein davanti ad un Bonaccini piuttosto perplesso sulla sua decisione di candidare Ilaria Salis alle Europee. Un’idea che Schlein avrebbe avuto per far ottenere alla donna, detenuta in Ungheria con l’accusa di aver aggredito tre uomini durante una manifestazione, l’immunità parlamentare. L’indignazione del partito è stata tanta, tra messaggini infuriati sulle chat e paragoni con il partito di Potere al Popolo.
A far discutere ancora di più è la possibilità che tra i nomi da mandare in Europa ci sia quello di Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire e uomo dalle ideologie piuttosto diverse da quelle finora mostrate dai democratici. Innanzitutto, Tarquinio è un convinto pacifista e vorrebbe interrompere l’invio di armi a Kiev, si è dichiarato contrario all’aborto, al fine vita e alle famiglie omogenitoriali. Perché candidare proprio lui?
Una sorta di risposta è giunta da Andrea Orlando che ha sottolineato come “un passo indietro sul nome di Tarquinio rappresenterebbe una rottura con il mondo cattolico“. Non è però d’accordo Lia Quartapelle che ha rivendicato convinta: “Noi ci siamo battuti perché venga riconosciuto in tutta Europa, Italia inclusa, il certificato di genitorialità anche per le coppie dello stesso sesso, e perché il diritto all’aborto sia inserito nella Carta europea dei diritti. Tarquinio condivide il programma di lavoro che ci siamo dati per i prossimi anni?“.
Lo stesso Tarquinio intanto ha annunciato di star valutando l’ipotesi di una candidatura. “Ho ricevuto diverse proposte ma ne so considerando solo una. Non sono un uomo all’asta, è una decisione che mi costa. Un giornalista che si mette una maglietta di parte poi non può tornare a fare giornali. Non è una scelta di poco peso“.
Il problema delle candidature
Non solo nomi esterni, a far discutere il Pd è anche la questione di genere. Se Elly Schlein si candidasse, come sembrerebbe disposta a fare pur di poter partecipare al duello tv contro Giorgia Meloni, le possibilità per le altre donne del Pd di entrare nelle liste per le Europee diminuirebbero drasticamente.
“La questione delle liste nel nostro partito è iniziata in un modo un po’ scomposto. Io credo debba essere riportata su un binario politico. Le discussioni si fanno nelle direzioni dove vengono avanzate. Non siamo mica all’Isola dei famosi“, queste le parole della vicepresidente uscente del Parlamento europeo Pina Picierno, che ha sottolineato come “finora il partito si è tenuto in piedi grazie alla forza di tutti i nostri militanti, ritengo sia giusto ascoltare quello che pensano“.