Pnrr, Meloni avverte: “Risorse che non possono finire nelle mani della criminalità”

Meloni nel suo discorso ha insistito a lungo sui pericoli di una cattiva gestione dei fondi del Pnrr, che potrebbero finire nelle mani della criminalità e non diventare risorse concrete a servizio dei cittadini

Redazione
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La gestione dei fondi del Pnrr in Italia è ormai una questione di massima importanza per il governo Meloni, che continua a battersi affinché i fondi spettanti agli onesti cittadini italiani non finiscano nelle mani “sbagliate“. Proprio per evitare che ciò accada, il Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione Europea (Colaf), ha ricevuto un nuovo compito: “Rafforzare e rendere più efficiente e tempestivo il sistema di prevenzione e contrasto delle frodi a presidio della regolarità nell’attuazione del Pnrr“.

Così fonti di Palazzo Chigi hanno brevemente spiegato quelli che saranno i nuovi compiti affidati al Comitato dal governo con l’articolo 3 del decreto legge n.19 del 2024 (convertito in Legge n. 56 del 2024). Compiti complessi di cui oggi si è discusso alla presenza del Presidente del Consiglio Meloni nella riunione convocata dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

Raffaele Fitto, pnrr
Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei

Oggi inauguriamo un nuovo capitolo di questa lunga storia e sono certa che il Colaf, rinnovato nella composizione e nelle funzioni, darà un contributo decisivo per l’attuazione del Pnrr” ha spiegato il premier Meloni, sottolineando: “Non partiamo da zero, ma da alcuni punti di forza. Questi punti di forza sono la storia e l’esperienza di questo Comitato, che da oltre 30 anni è il punto di riferimento sia nella cooperazione tra le istituzioni italiane sia nella cooperazione con le istituzioni europee, dall’Ufficio europeo per la lotta alla frode della Commissione europea alla Procura europea“.

Meloni: “Il nostro compito è garantire legalità e trasparenza

Meloni ha ribadito più volte nel corso del suo intervento, l’importanza di garantire ai cittadini che i fondi spettanti all’Italia vengano utilizzati correttamente, secondo quanto predisposto e senza dare adito alle volontà dei cosiddetti “furbetti“. Il premier ha sottolineando che “solo attraverso il rispetto delle regole è possibile assicurare che le ingenti risorse del Piano si traducano in investimenti concreti al servizio dei cittadini, delle famiglie e delle imprese di questa Nazione“.

La preoccupazione principale, però, riguarda le possibili frodi a danni del Pnrr. La Procura europea negli scorsi mesi ha aperto alcuni filoni d’indagine in diversi Paesi membri proprio in relazione all’uso illecito dei fondi del Pnrr. Anche l’Italia, purtroppo, rientra nelle Nazioni interessate: lo scorso aprile un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza e dal dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie ha portato alla luce una rete di interventi illegali collegati ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a Venezia.

Giorgia Meloni, bonus
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio

Sarà compito del Colaf, ora, evitare che episodi del genere si verifichino ancora. “Ci siamo sempre posti il tema, cioè, di costruire un sistema quanto più efficace possibile per prevenire e reprimere le frodi che riguardassero le ingenti somme messe a disposizione dal Pnrr” ha infatti dichiarato Meloni, aggiungendo: “Dobbiamo non solo utilizzare al meglio le risorse del Piano, e fare in modo che si concentrino su interventi strategici e di lungo periodo, ma impedire anche che qualcuno possa sfruttare questa ‘occasione’ per i propri interessi e intercettare risorse che sono invece preziosissime, e che non possono di certo finire nelle mani della criminalità“.

Meloni: “Puntiamo a rendere il Colaf lo strumento per proteggere le risorse del Pnrr

Meloni nel suo discorso ha insistito a lungo sui pericoli di una cattiva gestione dei fondi del Pnrr, su cui pesano diversi elementi: “La mole ingente di risorse in capo al Pnrr, la complessità degli interventi e delle regole e le difficoltà organizzative alla fretta nell’implementazione delle misure per il rispetto delle scadenze“. Queste sono caratteristiche che potrebbero quindi contribuire ad attirare gli interessi della criminalità.

Proprio per questo il governo ha lavorato in questi mesi per riorganizzare il Piano, rafforzare le strutture di gestione, semplificare le procedure e rendere le strutture amministrative più forti, più veloci e più efficienti” ha spiegato Meloni, sottolineando come il Colaf sia “uno strumento che questo governo ritiene indispensabile soprattutto nello scenario con il quale ci confrontiamo, nel quale sono in gioco circa 350 miliardi di euro tra Pnrr e Piano Nazionale Complementare correlato, RepowerEu, Fondo di Coesione 2021-2027 e Fondo di Coesione Nazionale“.

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