Mancano esattamente dieci giorni al duello televisivo che vedrà confrontarsi Giorgia Meloni ed Elly Schlein nel salotto di Bruno Vespa. Un appuntamento di cui ormai si discuteva da mesi e su cui c’era ben poco di certo. L’altro ieri è arrivata la conferma su giorno e località ufficiale per il confronto. A poche ora di distanza, però, la scontentezza delle altre realtà politiche è ormai confermata. Nessuno, né nel centrodestra né nel centrosinistra, è soddisfatto della scelta del governo ed ora tutti pretendono uno spazio personale.
Il primo a criticare la decisione delle due leader è stato Matteo Renzi, che ha sottolineato come “questo modo di fare distrugge la credibilità della politica“. Secondo il volto di Italia Viva, infatti, “così tutto tutto diventa solo wrestling televisivo e lotta sui social. E il Parlamento di Strasburgo diventa meno importante degli studi Rai di viale Mazzini“. Renzi, poi, ha insistito sulla questione delle “candidature di facciata” perché nessuna delle due leader se eletta andrà a Strasburgo, eppure “il servizio pubblico dedica loro una trasmissione per sapere quali sono le loro proposte per le Europee“.
Non solo Renzi, al coro di disappunto si sono aggiunti anche Antonio Tajani, Riccardo Magi, Enrico Borghi e Gaetano Pedullà, tutti convinti che il duello polarizzato tra Schlein e Meloni non sia il modo giusto per fare campagna elettorale per le Europee, almeno per i loro partiti.
La proposta di Tajani: un confronto tra tutti i leader
Il vicepremier Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha proposto quella che secondo lui potrebbe essere una soluzione che metterebbe tutti d’accordo: “Il duello tra Meloni e Schlein va fatto, ma tenendo conto della par condicio. Non ci sono leader di serie A e leader di serie B. Io credo che sarebbe meglio fare all’americana. Con tutti i leader in scena, così si rispetta la par condicio e lo spirito del sistema elettorale“.
Tajani ha infatti sottolineato che alle “Europee si vota con il sistema proporzionale. Siccome ogni partito compete con tutti gli altri, va garantito in parti uguali lo spazio televisivo. Sennò si crea uno squilibrio che va contro la legge“. Secondo il ministro degli Esteri, poi, in questa tornata di votazioni non c’è centrodestra contro centrosinistra, ma si presenterebbe uno schema differenze, rappresentato “non da due schieramenti ma da tra tanti partiti“.
Pedullà: “Duello Meloni-Schlein atto di propaganda“
Gaetano Pedullà, candidato M5s alle Europee nella circoscrizione Nord-Ovest, ha criticato duramente la decisione di procedere con il duello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Secondo il pentastellato, infatti, questo sarebbe “un atto di propaganda a favore di una polarizzazione politica inesistente nel Paese” e “l’ennesimo tentativo di manipolare l’opinione pubblica e tagliare fuori le forze politiche scomode al sistema, quando invece le prossime elezioni europee si svolgono, tra l’altro, col sistema proporzionale e dunque senza quella sintesi a cui possono portare le coalizioni“.
Il pentastellato si è poi rivolto direttamente alla Rai, chiedendo che questa sia “sia imparziale e organizzi un dibattito aperto a tutti i leader politici, altrimenti cadrà ogni residua foglia di fico sulla sua sudditanza ai grandi partiti tradendo così platealmente il ruolo di servizi pubblico“.
Magi: “Schlein e Meloni stanno truffando gli elettori“
Durissimo anche Riccardo Magi, volto di +Europa, che come gli altri ha sottolineato il carattere proporzionale delle Elezioni europee, per cui un confronto polarizzato come quello che andrà in onda con Meloni e Schlein è ben poco utile: “Queste non sono elezioni maggioritarie; non sono elezioni per coalizione; non sono elezioni per scegliere chi fa il premier; e non sono nemmeno primarie di partito“.
E la Rai allora cosa fa? – prosegue Magi – Organizza un bel dibattito a due, tra due leader di partito, di cui una è anche presidente del Consiglio in carica, che stanno truffando gli elettori candidandosi senza andare poi davvero a Strasburgo, falsando completamente la rappresentazione di questa tornata elettorale, trasformandolo in un sondaggio per il gradimento dei leader di due partiti e basta“. Il segretario di +Europa ha quindi chiesto alle due leader di sottrarsi al confronto, “mortificante per il servizio pubblico e per gli italiani“, per favorire invece un dibattito tra gli esponenti di tutte le liste.