Appello dei big della politica nonostante il silenzio elettorale. In serata i nuovi dati: 25% contro il 56 dell’ultima tornata
L’astensionismo era uno spauracchio della vigilia ma forse nessuno dei bgi si aspettava dati così negativi: alle 19 di domenica – si vota anche lunedì fino alle 15 – è andata a votare la metà degli elettori di Lombardia e Lazio per le Regionali. Ed ecco che i big della politica devono tornare in pista, nonostante il silenzio elettorale, per rilanciare l’appello al voto.
I dati del ministero
Secondo i dati del ministero in Lombardia e nel Lazio la percentuale di chi è andato alle urne alle 19 si ferma al 25,1% contro il 56,21 del 2018, quando però il voto era concentrato in un solo giorno. I politici – soprattutto quelli della maggioranza di governo – sperano in numeri migliori nella giornata di domani. E rilanciano l’appello al voto, anche perché per l’elezione del presidente di Regione non è previsto il ballottaggio: vincerà chi prenderà un solo voto in più.
I big rilanciano l’appello
La prima a chiamare alla mobilitazione i votanti è la stessa premier Giorgia Meloni. “Andate a votare – dice lasciando la scuola al Torrino, quartiere di periferia dov’è il suo seggio – E’ un’elezione importante, spero che l’affluenza sia adeguata a una scelta come quella che si deve fare per Regioni così strategiche per una nazione”.
I numeri nelle due Regioni
In Lombardia l’affluenza si arresta al 27,16%. Cinque anni fa, quando la regione scelse per la prima volta Attilio Fontana alla guida del Pirellone, era oltre il doppio, al 59,88%. Va peggio nel Lazio: prima di cena ai seggi risulta il 22,11, contro il 50,96% del 2018. E andando nel dettaglio, emerge che per ora nella Capitale traina il cosiddetto “voto-ztl”, cioè più partecipato nelle zone centrali che in periferia. A stimolare gli elettori è anche Carlo Calenda, leader di Azione: “Votare è come un colloquio di lavoro. Scegliete non per appartenenza, ma sulla base di preparazione e competenza”. Più caustico Giuseppe Conte: “Chi rimane a casa, e non vota, non è vero che non sceglie, ma lascia che altri scelgano per se stesso e questo non è bello per una democrazia”. Super stringato Enrico Letta: “Votato! Sperando che siamo in tanti oggi e domani a farlo”, sentenzia su Twitter.