Con la Legge voluta dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone scattano buste paga più pesanti per 14 milioni di lavoratori. A partire da luglio e fino al dicembre 2023 il taglio dell’aliquota contributiva sarà di sette punti per i redditi fino a 25 mila euro lordi e di sei punti per i redditi fino a 35 mila euro lordi. Secondo il Ministro, si tratta di “un aiuto concreto per i redditi più bassi e una nuova visione delle politiche del lavoro più inclusiva”.
La Legge promuove il lavoro e sostiene le fragilità
Con la conversione in legge del Decreto Lavoro trovano applicazione concreta il sostegno al potere di acquisto delle famiglie, la promozione del lavoro, la formazione delle persone e il sostegno alle fragilità. Dichiara il Ministro Calderone che il saldo positivo di 383 mila occupati in più in un anno “confermano che siamo sulla strada giusta”.
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Incrociare domanda e offerta di lavoro, assicurare una maggiore sicurezza, migliorare le retribuzioni e includere i più deboli con nuovi strumenti di protezione, sono i capisaldi che reggono l’intero impianto legislativo.
Conversione Decreto Lavoro
Il nuovo assegno di inclusione, che va a sostituire il Reddito di Cittadinanza, viene esteso ai soggetti ultrasessantenni inseriti in programmi di cura e assistenza. Per quanto riguarda gli occupabili con figli fino a 14 anni, l’obbligo di accettare il lavoro si concretizza per offerte fino ad una distanza di 80 chilometri dalla residenza e comunque con un tempo di viaggio contenuto in due ore.
Per i Contratti a termine e di somministrazione sono possibili rinnovi e proroghe senza obbligo di causali e per un tempo massimo di 12 mesi.
Gli straordinari prestati dai dipendenti del settore del turismo e il lavoro notturno o festivo degli stessi saranno detassati del 15%.
Lo smart Working per i lavoratori fragili si estende al 30 settembre per i lavoratori pubblici e al 31 dicembre 2023 per quelli privati. Misura che riguarda anche i genitori con figli minori di 14 anni nel rispetto di alcune condizioni, quali la non fruizione di ammortizzatori sociali di uno dei due genitori.
È stato previsto, infine, un bonus retributivo del 60% della retribuzione imponibile ai datori di lavoro che assumono giovani sotto i 30 anni, non occupati e comunque non inseriti nel Programma Iniziativa occupazione giovani.
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