Il presidente della Repubblica, la premier e il presidente del Senato si uniscono contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia
Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Istituita con risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007, offre un momento di riflessione collettiva su un problema che affligge ancora molte aree del mondo.
Le dichiarazioni di Mattarella
Territori ancora “legittimati da norme che calpestano i diritti della persona” – è questo quanto scrive in proposito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in difesa delle vittime di trans-omofobia. Una discriminazione descritta come una “piaga sociale ancora presente”. Secondo Mattarella, dal 2007 si sono compiuti dei passi avanti. La sensibilità della coscienza collettiva nei confronti del tema è aumentata. C’è però ancora molto da fare.
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Secondo il presidente, occorre un ulteriore sforzo per contrastare i numerosi episodi di violenza che la cronaca continua a registrare. “Contro le manifestazioni di intolleranza, dettate dal misconoscimento del valore di ogni persona, deve venire una risposta di condanna unanime” – aggiunge. In primis, è compito delle istituzioni elaborare efficaci strategie di prevenzione che educhino al rispetto della diversità, nonché all’inclusione. Mattarella sottolinea come gli abusi, le violenze, e l’intolleranza calpestino la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea, nonché la Costituzione italiana, che proprio nell’articolo 3 riconosce pari dignità sociale di tutti i cittadini.
Meloni: “Impegno contro ogni forma di discriminazione”
“Nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia il Governo ribadisce il suo impegno contro ogni forma di discriminazione, violenza e intolleranza. La tutela e la difesa della dignità di ogni persona è sancita dalla Costituzione ed è una priorità che tutte le Istituzioni, ad ogni livello, devono perseguire” ha affermato la premier Giorgia Meloni.
La presidente del Consiglio ricorda l’impegno che l’esecutivo porta avanti con determinazione, anche sul fronte della prevenzione e supporto alle vittime.
La Russa e l’appello alla comunità internazionale
Alle dichiarazioni segue anche Ignazio La Russa, presidente del Senato che ricorda come in molte Nazioni l’omosessualità sia considerato come reato. “Il mio auspicio è che la comunità internazionale faccia sentire forte il suo dissenso perché è inaccettabile qualunque forma di discriminazione o violenza derivante dagli orientamenti sessuali di una persona. I diritti non si calpestano” ha concluso.
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