Ottant’anni fa, il 24 marzo 1944, Roma diveniva teatro di una strage senza precedenti nelle grandi città. Vennero uccisi 335 uomini dai soldati nazisti guidati da Herbert Kappler, ufficiale delle SS e comandante della polizia tedesca a Roma, e poi i loro cadaveri vennero buttati nelle cave di tufo che si trovavano lungo la via Ardeatina, poco fuori città. Da quel momento quelle cave cambiarono nome e divennero le “fosse“, da cui prende il nome la commemorazione di questa giornata.
“L’unica strage metropolitana avvenuta in Europa“, come la descrisse lo storico Alessandro Portelli, in cui morirono uomini di ogni estrazione sociale, provenienti da quasi tutte le Regioni d’Italia. I loro nomi segnati sugli archivi della morte, selezionati sulla base di criteri decisi da un altro uomo, da un loro pari. Così ad ottant’anni di distanza si continuano a celebrare le vite di quei 335 uomini, uccisi in seguito ad un’azione dei partigiani e delle partigiane in via Rasella. Morirono uomini innocenti, i cui corpi furono gettati via come immondizia. Oggi si celebrano il loro coraggio, le loro storie, per non dimenticare e per non ricadere nell’errore.
Sono numerosi gli esponenti politici che hanno deciso di dedicare alcune parole in ricordo delle vittime delle Fosse Ardeatine. Tra i primi il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha definito il 24 marzo 1944 “una delle pagine più buie della nostra storia“, così come la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha definito l’eccidio “una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale“.
Le parole di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa
Il premier Giorgia Meloni ha ricordato come “Oggi l’Italia onora e rende omaggio alla memoria delle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, terribile massacro perpetrato dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella“, definendo quindi “l’eccidio ardeatino una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale” per poi concludere ribadendo come “ricordare cosa accadde in quel funesto 24 marzo di ottant’anni fa è un dovere di tutti“.
Allo stesso modo il presidente del Senato Ignazio La Russa ha dichiarato: “È nostro dovere custodire la memoria dell’eccidio delle Fosse Ardeatine con l’uccisione da parte dei nazisti di 335 persone e che rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia”. La Russa ha poi definito “quanto avvenne il 24 marzo 1944 un orrore di fronte al quale ci si può solo inchinare, confidando e lavorando affinché mai più possa ripetersi una simile atrocità“.
Il messaggio di Francesco Lollobrigida (FdI)
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha raccontato di essere “recato alle Fosse Ardeatine, come lo scorso anno“, insieme al ministro Sangiuliano e alla ministra della Cultura tedesca Claudia Roth. “Un’occasione di raccoglimento e riflessione in totale anonimato. Per la prima volta – ha proseguito il ministro – dopo aver salutato i familiari delle vittime presenti e il rappresentante della Comunità Ebraica, ho partecipato ad una commemorazione ufficiale“.
Lollobrigida ha poi ribadito nel suo messaggio sui social: “È un dovere non dimenticare i Martiri ma soprattutto raccogliere l’auspicio di rendere l’Italia migliore. Un ringraziamento ai nostri Carabinieri e al nostro Esercito che alle Fosse Ardeatine come in ogni sacrario onorano e proteggono la Memoria del nostro Popolo“.
Il messaggio di Fontana e Valditara (Lega) alle nuove generazioni
Sia il Presidente della Camera Lorenzo Fontana che il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara nei loro messaggi di cordoglio e ricordo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine hanno voluto rivolgersi ai giovani, con un’esortazione e un monito a non dimenticare e a non ripetere gli stessi errori.
“Una data simbolo della crudeltà dell’occupazione nazifascista, che deve rimanere scolpita nella memoria collettiva e in particolar modo in quella delle nuove generazioni, chiamate a costruire il futuro nella piena consapevolezza del passato” ha infatti dichiarato il Preosdiente Lorenzo Fontana.
Il ministro Valditara ha invece ricordato come “335 persone, tra militari e civili, furono trucidate a Roma dalle truppe di occupazione naziste“, definendo l’eccidio una “Una ferita ancora aperta nella memoria del nostro Paese“. Il ministro si è poi rivolto alla scuola che “deve essere in prima linea nel custodire il ricordo della lotta contro il nazifascismo e i suoi orrori, trasmettendo alle nuove generazioni i valori costituzionali della democrazia, della libertà e del rispetto verso la persona umana“.
Le dichiarazioni di Fassino e Ascani (Pd)
Su X Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera ha esortato a “coltivare la memoria delle 335 vittime della ferocia nazifascista è un antidoto contro agghiaccianti rigurgiti e inaccettabili revisionismi. L’antifascismo è pilastro centrale del nostro edificio democratico“, seguita dal deputato Pd Piero Fassino che sulla stessa linea di pensiero ha ricordato l’eccidio delle Fosse Ardeatine.
“Il 24 marzo di 80 anni fa alle Fosse Ardeatine 335 antifascisti, partigiani ed ebrei venivano barbaramente trucidati dalla furia e dall’odio nazifascista, una delle più grandi stragi di innocenti della nostra storia nazionale – ha scritto su X il deputato dem – Non stanchiamoci mai di ricordare il prezzo altissimo pagato dagli italiani per conquistare pace, libertà, democrazia“.
Magi (+Europa) e Mulè (FI) sull’eccidio delle Fosse Ardeatine
“Una delle pagine più brutali e sanguinose dell’occupazione nazista in Italia, uno dei capitoli più neri della Seconda guerra mondiale, figlia dell’odio tra le nazioni. Anche per questo è nata l’Europa” ha affermato Riccardo Magi nel giorno del ricordo delle Fosse Ardeatine, ricordando come l’Ue non sia “un’idea astratta, ma uno strumento concreto di pace tra i popoli europei. Rafforzare l’Ue e costruire gli Stati Uniti d’Europa è oggi il modo migliore per onorare le vittime di quella strage“.
In una nota anche il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, ha ricordato la “fucilazione di 335 persone, ebrei ed italiani, alle fosse Ardeatine che coincide quest’anno con la Domenica delle Palme” per poi dichiarare: “Ai disvalori più offensivi per l’uomo, dalla privazione della vita alla negazione della libertà, oggi contrapponiamo i valori di pace, giustizia e rispetto che si rispecchiano nella celebrazione della festa delle palme. In un mondo sconvolto da guerre e violenza, i martiri civili delle Ardeatine sono lì a ricordarci che non bisogna dare nulla per scontato. Che pace e democrazia sono conquiste preziose da difendere, eredità da custodire con la potenza della memoria nel ricordo di chi ha sacrificato persino la sua vita“.
Bonetti (Azione): “Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, lì è nata la nostra Costituzione“
La vicecapogruppo di Azione-Per-Renew alla Camera, Elena Bonetti, ha scritto sui suoi profili social un lungo messaggio dedicato al ricordo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine: “Camminando lungo le grotte del Mausoleo delle Fosse Ardeatine si incontrano scritte come questa. Stride leggere la parola “pace” in un luogo così segnato dal dolore e dalla guerra. Eppure, come disse Piero Calamandrei, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, lì è nata la nostra Costituzione“.
La deputata di Azione ha poi ribadito: “Una Costituzione costruita anche grazie al sacrificio di tutti gli uomini e di tutte le donne che si sono opposti alla dittatura. A 80 anni da quel triste 24 marzo 1944, continuiamo a raccontare le storie di coraggio di questi uomini, civili, militari e partigiani, che stanno alle radici della nostra Repubblica e a tramandare il valore della memoria per costruire la concordia e l’unità“.