La Procura di Biella ha depositato presso la cancelleria del GUP del Tribunale della città la richiesta di rinvio a giudizio per Emanuele Pozzolo, il parlamentare coinvolto nella vicenda dello sparo di Capodanno alla Pro loco di Rosazza. I reati contestati sono lesioni personali colpose ai danni di Luca Campana, omessa custodia di armi, accensioni ed esplosioni pericolose, porto illegale in luogo pubblico dell’arma da cui è partito il colpo “detenuta esclusivamente in regime di “Licenza da collezione”, porto illegale in luogo pubblico e aperto al pubblico di 5 cartucce.
Pozzolo accusa il caposcorta
Lo scorso 14 maggio il deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo aveva confermato la sua versione per la quale lo sparo sarebbe partito da Pablito Morello, il poliziotto penitenziario che fa da capo scorta al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Secondo quanto raccontato dal deputato sospeso, a fare esplodere il colpo nella sede della pro loco di Rosazza ferì alla coscia il genero di Morello, Luca Campana sarebbe stato Morello: “È stato Morello a prendere in mano l’arma e a fare partire accidentalmente un colpo“, avrebbe detto il deputato. Una versione che ora verrà verificata dagli inquirenti. Il deputato in procura ha spiegato che si aspettava che fosse Morello a farsi avanti.
Procura di Biella conferma accusa dello sparo a Pozzolo
Il 17 aprile scorso i magistrati della procura di Biella hanno confermato l’ipotesi dell’accusa al deputato di Fratelli d’Italia. Di fatto, Emanuele Pozzolo resta l’unico indagato per lo sparo avvenuto nella notte di Capodanno nell’ex asilo di Rosazza, in cui restò ferito il 31enne Luca Campana. Lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni esplosioni pericolose, sono i reati contestati al deputato.
Caso Pozzolo: la testimonianza di Delmastro
Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, avrebbe riferito alle autorità maggiori dettagli sulle dinamiche della notte dello sparo. La Stampa e Repubblica hanno riportato quanto dichiarato dal sottosegretario: “Ma posso avere sparato io?” ha affermato più volte il deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, all’interrogatorio. Al momento del colpo Delmastro era all’esterno e aveva sentito una sorta di botto: “Dopo il suono di quello che credevo fosse un petardo non mi sono allarmato particolarmente e ho terminato la sigaretta per poi rientrare“.
Secondo quanto ha riferito ai pm, il sottosegretario ha incrociato Valentina Morello, la moglie di Luca Carta: “Molto agitata mi diceva che era stato sparato un colpo, tuttavia, siccome credevo ancora al petardo, pensavo che Valentina stesse esagerando. Solo quando mi ha detto che il colpo era d’arma da fuoco, ho realizzato quello che stava succedendo e mi sono allarmato“. A quel punto Delmastro rientra nella villa e vede Pozzolo che gli domanda se sia possibile avere sparato davvero: “Sinceramente non sapevo cosa dirgli” ha poi risposto.
La ricostruzione dell’incidente
Secondo i dettagli emersi dalla perizia, il colpo d’arma da fuoco che ha ferito Campana alla coscia sarebbe stato sparato dal revolver del deputato Emanuele Pozzolo. Questo particolare risulterebbe essere concorde con le testimonianze fornite da Campana stesso e da suo figlio. La ricostruzione fornita dalla perizia balistica dipingerebbe un quadro chiaro della situazione: l’incidente sarebbe avvenuto attorno a un tavolo rettangolare, dove diverse persone si trovavano in piedi, tra cui anche Pozzolo.
Per qualche ragione, il deputato avrebbe poi estratto la pistola, una piccola North American Arms LR22, forse per mostrarla a qualcun altro presente alla festa. È anche possibile che intendesse smontarla per metterla in sicurezza, anche se risulta piuttosto bizzarro che qualcuno si porti dietro una pistola a una festa per poi smontarla in pubblico.
La testimonianza di Campana su Pozzolo
Maneggiandola avrebbe poi inavvertitamente fatto partire un proiettile che avrebbe attraversato il tavolo, colpendo infine Campana. Questa narrazione avvalora la versione dei fatti raccontata da Campana stesso, il quale afferma di aver visto da vicino Pozzolo estrarre l’arma poco prima dello sparo. “C’era Pozzolo che maneggiava l’arma.” ha dichiarato Campana, “Al suo fianco Morello e poi io. Eravamo tutti molto vicini al tavolo. Ho visto a un certo punto Pozzolo aprire il tamburo, probabilmente per mostrare le cartucce. Ha appoggiato il revolver sul tavolo, e subito dopo è partito il colpo”.
Le prove raccolte durante la perizia sembrerebbero incriminare ulteriormente Pozzolo. I residui di polvere ritrovati sul tavolo suggeriscono che il revolver fosse a distanza ravvicinata al momento dello sparo, confermando così la testimonianza di Campana. Il deputato ha costantemente negato di aver premuto il grilletto del revolver, ma la perizia balistica ora lo contraddice.
Il coinvolgimento di Pozzolo è confermato anche dai profili genetici trovati sul revolver, appartenenti a lui, a Morello e al figlio di Campana, Maverick. Il deputato di Fratelli d’Italia ha evitato finora di rispondere alle chiamate della procura, ma con le prove ora sul tavolo, potrebbe essere costretto a confrontarsi con la giustizia. Pozzolo, già sotto inchiesta per il possesso illegale di armi da fuoco, dovrà ora affrontare nuove conseguenze legali.