Il leader di Azione: «Stiamo salendo anche grazie all’elettorato moderato di centrodestra che non vuole la guida Meloni. Draghi dice no al suo ritorno? Vedremo»
Il Terzo Polo sta crescendo e i consensi li sta rosicchiando ai moderati di centrodestra che non vedono di buon occhio la guida di Giorgia Meloni. E’ lo schema lanciato da Carlo Calenda, leader di Azione e frontman del Terzo Polo, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Il no di Draghi al ritorno da premier
Tra gli spunti anche il fatto che lo stesso Draghi abbia detto no a un suo possibile ritorno al governo, nel caso in cui dalle urne non uscisse una maggioranza abbastanza forte. Calenda non è convinto: «Se grazie a noi non si formerà una maggioranza di centrodestra, tutti si renderanno conto che serve un governo di unità nazionale, possibilmente a guida di Mario Draghi. Interpellato ha detto di no? Altro non poteva dire, come è ovvio».
Il futuro governo dopo il voto
Intanto la campagna elettorale prosegue: «La nostra lista sta crescendo molto anche attingendo all’elettorato moderato di centrodestra che non vuole un’alleanza a guida Meloni. Noi abbiamo una strategia: sconfiggere la destra, sottraendole voti sul proporzionale, e andare avanti con un governo di unità nazionale, affidato alla guida di Draghi. E non daremo mai appoggio politico a un governo di destra. E non faremo mai un’alleanza con Pd e M5S, che cinque minuti dopo il voto torneranno insieme. Noi siamo nati per dare vita a una cosa diversa e saremo il perno per costruirla».