Carceri, a Frosinone un detenuto aggredisce agente ferendolo ad una mano

Nel carcere del capoluogo della Ciociaria questa mattina è avvenuta l'ennesima aggressione ai danni del personale di polizia penitenziaria. L'USPP lancia allarme: "Situazione preoccupante. Solo per motivi di opportunità l’amministrazione penitenziaria continua a spostare da un carcere all’altro i detenuti senza alcun beneficio"

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Il carcere di Frosinone per gli agenti di polizia penitenziaria che ci lavorano è paragonabile all’inferno: sovraffollamento, detenuti pronti ad incendiare qualsiasi oggetto all’interno della struttura e continue aggressioni al personale penitenziario quando tentano di trasferire i carcerati in altri istituti. L’ultimo episodio di violenza è avvenuto proprio oggi: un agente del carcere è stato ferito ad una mano.

Frosinone, la dinamica dell’aggressione

Questa mattina un agente del carcere di Frosinone, nel tentativo di trasferire due detenuti in modo separato in un altro istituto, è stato aggredito da uno di loro. Il carcerato prima avrebbe inscenato problemi nel furgone, danneggiando l’interno del mezzo di trasporto, e poi avrebbe colpito l’agente intervenuto per calmarlo. Le traduzioni, in seguito all’evento, sono state annullate e i detenuti, una volta riportati dentro, hanno iniziato a scatenare varie proteste trascinando il carcere nel caos. L’agente aggredito ha riportato una ferita alla mano che ha avuto bisogno di cure immediate.

USPP, Nicastrini: “La situazione rappresentata dai colleghi è preoccupante”

Sono anni che Daniele Nicastrini, segretario regionale USPP Lazio denuncia le criticità delle strutture penitenziarie: “La situazione che viene rappresentata dai nostri colleghi è veramente preoccupante. Il carcere di Frosinone ospita oltre 600 detenuti di cui in maggioranza autori di altri atti violenti. Per motivi di opportunità – prosegue – l’amministrazione penitenziaria continua a spostare i carcerati da una struttura all’altro senza alcun beneficio, lo fa solo per stemperare il momento che si sta vivendo all’interno delle nostre carceri laziali, abruzzesi e molisane, essendo competente lo stesso Provveditorato di Roma nella loro gestione complessiva”.

L’USPP Lazio chiede ormai da molte tempo misure straordinarie che pongano in emergenza il sistema penitenziario sul territorio laziale. Il sovraffollamento nella carceri ad oggi registra numeri pericolosamente alti: parliamo di oltre 6.800 presenze a pari del periodo delle rivolte nel 2020.

Per questi motivi – conclude il sindacalista- siamo già in Stato di Agitazione da mesi con una manifestazione fatta in ogni provincia che probabilmente ripeteremo. Chiediamo ai Prefetti di interessarsi con urgenza perché non accadano più fatti simili.”

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