Arriva lo stop Ue sulla proroga automatica delle concessioni balneari che “sono in contrasto” direttiva europea. Il caso del comune di Manduria
La sentenza – come ha anticipato ‘Il Tempo’ – è la 2192 della VI sezione del primo marzo, depositata ieri, ed è relativa ad un ricorso dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato contro il comune di Manduria che aveva prorogato fino al 31 dicembre 2033 una serie di “concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative”.
Il contrasto con la norma Bolkenstein
Ritenendo le delibere in contrasto con la normativa europea 2006/123, la cosiddetta Bolkestein, l’Autorità ha notificato un parere al Comune con il quale si ribadiva la necessità di assegnare le concessioni con le gare in modo da rispettare i principi di concorrenza sottolineando inoltre che, essendo la normativa italiana di proroga delle concessioni in contrasto con quella europea, doveva scattare “l’obbligo di disapplicazione da parte di tutti gli organi dello Stato, sia giurisdizionali che amministrativi”.
Il ricorso dell’Autorità al Tar
Il comune di Manduria non ha però mai ottemperato al parere dell’Autorità, che ha presentato ricorso al Tar della Puglia. Quest’ultimo a giugno del 2021, si legge nella sentenza, “lo ha dichiarato, per un verso, inammissibile e, per altro verso, ritenuto di doverlo, comunque, esaminare nel merito, lo ha respinto”.
Di qui l’appello al Consiglio di Stato, con l’udienza pubblica che si è tenuta il 16 febbraio e la sentenza depositata ieri nella quale i giudici ricordano che già con le sentenze del 2021 era stato sottolineato come “le concessioni di beni demaniali per finalità turistico ricreative rappresentano autorizzazioni di servizi ai sensi dell’articolo 12 della direttiva” europea e “come tali sottoposte all’obbligo di gara”.
Il Consiglio di Stato: “Si disapplichi la norma”
Il Consiglio di Stato ricorda inoltre che in caso di contrasto tra la normativa nazionale e quella Europea “deve darsi precedenza alla seconda, con conseguente necessità che tutte le autorità dello Stato membro, siano essi organi giurisdizionali o pubbliche amministrazioni, disapplichino la norma interna a favore di quella sovranazionale”. E questo vale sia per le norme passate sia per le ultime, quelle inserita dal governo Meloni nel Milleproroghe che hanno prorogato automaticamente le concessioni fino al 31 dicembre 2024.
Il coordinatore nazionale Cna Balneari Cristiano Tomei è fiducioso: “La proroga di un anno stabilita dal Parlamento nel Milleproroghe è funzionale a effettuare la mappatura delle nostre coste per rilevare il grado di disponibilità della risorsa. È importante procedere in tal senso nel più breve tempo possibile”, commenta.
Gasparri: #giùlemanidaibalneari
Dal fronte della maggioranza si leva, invece, il disappunto. “Consiglio di Stato: errare è umano, perseverare è diabolico”. Lo scrive su Twitter il senatore Maurizio Gasparri a proposito della bocciatura da parte del consiglio di Stato della proroga delle concessioni aggiungendo l’hashtag #giùlemanidaibalneari.