Le rilevazioni di Newsweek: “Potenziale battuta d’arresto per lo sforzo bellico di Mosca in Ucraina”
La nuova mossa di Pechino non lascia spazio ad interpretazioni. La Russia non sarà più rifornita dei processori militari prodotti dalla società cinese Loongson, a causa della loro importanza strategica per l’esercito.
Le indiscrezioni di Newsweek
La decisione di Pechino potrebbe essere una potenziale battuta d’arresto per lo schieramento bellico di Mosca in Ucraina. I produttori russi avevano cominciato a testare i processori cinesi per sostituire quelli di altre aziende come Intel, che avevano sospeso le consegne a causa del conflitto. La rivista Newsweek ha dichiarato: “Le sanzioni occidentali hanno costretto Mosca a cercare nuovi fornitori di componenti elettronici cruciali, compresi quelli per le sue armi”. Una fonte del ministero russo per lo Sviluppo digitale ha poi reso noto che la Cina ha vietato la vendita e l’esportazione dei processori a causa della loro importanza strategica per lo stesso esercito cinese.
Le considerazioni di Miron
Secondo Marina Miron – ricercatrice del Dipartimento di studi sulla difesa del King’s College di Londra – i divieti di esportazione da parte della Cina influenzeranno la capacità del Paese del Cremlino di competere nel settore tecnologico, costringendolo a cercare alternative e rivedere la sua capacità di produrre microchip. “Mosca soffre di carenza di microchip da quasi un decennio a causa delle sanzioni imposte dopo l’annessione della Crimea, e quindi si è adattata” ha concluso la ricercatrice Miron.