Il presidente israeliano all’Eurocamera ricorda “il più orribile dei crimini” nel suo discorso all’Eurocamera. Presente anche Metsola: “Essere antisemiti è essere anti-Ue”
“La differenza tra un post Facebook e l’abbattimento di una lapide in un cimitero ebraico è più piccola di quanto si possa pensare”. Questo l’allarme lanciato dal presidente israeliano Isaac Herzog, nel suo discorso ufficiale all’Eurocamera a Bruxelles in occasione della Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto. “Ormai sulla rete corre un antisemitismo virale che rende la differenza tra un video e un’aggressione fisica quasi inesistente”, mette in guardia Herzog, mentre in sala oltre agli eurodeputati lo ascolta anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Prima di dare la parola a Herzog, la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ricorda le sue parole già dette davanti allo Knesset: “Essere antisemiti significa essere antieuropei. L’odio trova ancora troppe voci che lo scusano”, aveva spiegato la presidente nella sua visita in Israele.
Europa, terra dell’Olocausto
Durante quello che è ormai un appuntamento tradizionale tra i presidenti israeliani e l’Eurocamera, Herzog, il cui padre Chaim fu presidente d’Israele dal 1983 al 1993 e parlò proprio dallo stesso scranno nel febbraio del 1985, affronta la relazione profonda e sofferta tra il popolo ebraico e il continente europeo poiché “proprio come l’umanità non sarebbe ciò che è senza l’Europa, l’Europa non potrebbe essere ciò che è senza gli ebrei”. Una storia di sofferenze e valori comuni che si intrinseca per millenni nelle figure di spicco del vecchio continente.
“Qualcuno può immaginare un’Europa senza le teorie di Sigmund Freud, senza il genio di Albert Einstein o Emmy Noether? Esiste un’Europa senza gli echi del pensiero di Karl Marx? Come si può concepire la filosofia europea senza Baruch Spinoza o Henri Bergson, o lo spirito della cultura europea privato di Amedeo Modigliani e Franz Kafka?”, chiede Herzog prima di soffermarsi a ricordare che l’Europa però è anche la terra su cui è nato il mostro che ha cercato di annientare il suo popolo e su cui si è commesso “il più orribile dei crimini tra uomini: l’Olocausto”.
Prima di concludere Herzog si sofferma più volte su un passaggio cruciale: “Desidero sottolineare la linea sottile tra la critica allo Stato di Israele e la negazione dell’esistenza dello Stato di Israele”, spiega. “Ovviamente va bene criticarci e va bene non essere d’accordo con noi. Mettere però in dubbio il diritto all’esistenza del popolo ebraico e del suo stato non è diplomazia legittima ma antisemitismo”.
Memoriale a Felix Nussbaum, pittore clandestino
Al termine della seduta plenaria Herzog e Metsola hanno poi inaugurato un memoriale all’olocausto posto a fianco dell’ingresso dell’emiciclo di Bruxelles. Una placca su cui spicca un quadro di Felix Nussbaum, pittore ebreo nato in Germania e che ha vissuto in Italia e Francia, e che si nascose a Bruxelles dai rastrellamenti nazisti a pochi passi da dove sorge l’Eurocamera oggi. Una clandestinità passata a dipingere ma che durò poco. Catturato dalle SS, Nussbaum fu caricato sull’ultimo treno che dal Belgio parti verso Auschwitz, dove fu ucciso. “Che questo quadro sia di monito a tutte le migliaia di persone che passano da qui ogni anno, un monito su ciò che è stato e sulla vita di quest’europeo”, ha detto Metsola, svelando il memoriale alla stampa.