Il prossimo 4 marzo ricorre la Giornata mondiale dell’obesità. Una conferenza al ministero della Salute, i temi: prevenzione, consapevolezza e maggiori investimenti
Un miliardo di persone, cioè una su sette, convivono con l’obesità, e nel 2035 saranno quasi 2 miliardi, ovvero quasi uno su quattro degli abitanti del nostro pianeta. Una vera e propria emergenza, che necessita di una svolta radicale.
Una conferenza al ministero della salute per il World Obesity Day
“Cambiare le prospettive: parliamo di obesità”: questo il messaggio della Giornata Mondiale dell’Obesità del prossimo 4 marzo, presentata oggi a Roma, alla presenza del ministro Orazio Schillaci, in una conferenza tenutasi al Ministero della Salute. L’obesità è un’emergenza che riguarda, come il mondo, anche il nostro Paese. Da qui una lettera aperta, siglata dai Presidenti dell’intergruppo parlamentare Obesità e diabete, nonché dagli esponenti della comunità scientifica e dei pazienti, rivolta alle istituzioni in occasione del #WorldObesityDay2023 con l’invito a dare priorità agli investimenti.
Schillaci: prevenzione, consapevolezza, investimenti
“Comunicare la salute significa riuscire a sviluppare l’empowerment del singolo affinché interiorizzi le scelte salutari e contribuisca in modo attivo nel processo di costruzione della propria salute, orientando le scelte di consumo e le proprie abitudini”, dichiara Schillaci. “L’obiettivo è rendere il cittadino responsabile cioè consapevole delle conseguenze delle proprie scelte ma non colpevole. Quando parliamo di obesità la prevenzione è la chiave di volta: investire di più per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari a partire da una corretta e sana alimentazione e dal contrasto alla sedentarietà. Iniziamo dalle scuole per diffondere la cultura della prevenzione”.
Gli obiettivi della Giornata mondiale
La Giornata mondiale dell’obesità, istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation, ricorre il 4 marzo in tutto il mondo, coinvolgendo organizzazioni, associazioni e individui, con l’obiettivo ambizioso di invertire la crisi globale dell’obesità. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare cittadini e istituzioni e di incoraggiare la prevenzione dell’obesità, evitando discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stereotipato e stigmatizzante sulle persone che vivono con l’obesità.
Obesità in Italia: tutti i dati da Nord a Sud
In Italia sono 6 milioni le persone con obesità, circa il 12 per cento della popolazione adulta, secondo dati dell’Italian Barometer Obesity Report, presentato lo scorso 29 novembre. Nel nostro paese le persone in eccesso di peso sono più di 25 milioni, ovvero più del 46 per cento degli adulti (oltre 23 milioni di persone), e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti di 3-17 anni (2 milioni e 200mila persone). A livello territoriale emergono significative differenze, con punte del 31,9 per cento al Sud e del 26,1 per cento nelle isole relativamente ai bambini e adolescenti in eccesso di peso.
Obesità in Italia: una sfida irrisolta
L’obesità è in Italia una sfida irrisolta di salute pubblica che troppo spesso viene sottovalutata e ignorata da adulti e genitori; l’11,1 per cento degli adulti con obesità e il 54,6 per cento degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normo peso e il 40,3 per cento di genitori di bambini in sovrappeso o obesi ritiene i propri figli sotto-normo peso. “La Giornata mondiale dell’obesità rappresenta un momento importante per prendere atto di un’emergenza globale, che interessa anche il nostro Paese, e per attivare percorsi concreti per contrastarla e prevenirla”, dichiara Roberto Pella, presidente dell’intergruppo parlamentare Obesità e Diabete e vicepresidente vicario ANCI.
Sbrollini: “Evitare la stigmatizzazione”
“Dare voce al tema e ai numeri dell’obesità, in occasione di questa importante Giornata mondiale, significa alimentare il dibattito istituzionale sulla necessità di programmare interventi mirati in termini di prevenzione e cura”, continua la senatrice Daniela Sbrollini, presidente dell’intergruppo e vicepresidente della X° commissione del Senato. “Nella lettera aperta presentata oggi si sottolinea come sia giunto il momento di intervenire precocemente investire in linee guida nazionali per la cura e la gestione di tutte le persone affette da sovrappeso e obesità, in particolare quelle appartenenti a popolazioni vulnerabili, coinvolgere i medici di medicina generale e l’assistenza territoriale, formare professionisti sanitari in grado di coinvolgere la persona con obesità nel percorso di cura, evitare a tutti i livelli la stigmatizzazione dell’eccesso di peso, supportare dal punto di vista psicologico famiglie e persone con obesità, garantire supporto personale, familiare, scolastico e lavorativo, assicurare accesso universale ai servizi di monitoraggio e assistenza continua, investire nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria per ridurre l’insorgenza di complicanze”.
Obesità: istituita una cabina di regia
“Se non affrontiamo l’obesità, la spesa medica per il trattamento delle malattie che ne derivano finirà per condizionare le generazioni future con importanti conseguenze negative sul sistema sanitario e sulla nostra società tutta”, aggiunge Andrea Lenzi, presidente Open Italy e presidente del comitato nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della vita (Cnbbsv) della Presidenza del Consiglio dei ministri. “È giunto il momento di mettere in atto soluzioni di politica sanitaria e di governance clinica che siano in grado di dare risposte concrete e soprattutto che coinvolgano e siano disponibili per l’intera popolazione, partendo dalla inclusione dell’obesità nel Piano nazionale delle malattie croniche (Pnc), a cui stiamo lavorando nella cabina di regia del Pnc al Ministero della Salute, al fine di aumentare il supporto e anche per diminuire le disuguaglianze di accesso alle cure sul territorio”.
Obesità e Covid: parola al presidente Sio
“Non trattata, l’obesità è responsabile di una percentuale significativa di malattie non trasmissibili (NCD), tra cui malattie cardiovascolari, diabete, malattie del fegato e molti tipi di cancro”, dichiara Luca Busetto, presidente Sio (Società italiana dell’obesità), “È anche accertato scientificamente che l’eccesso di peso rappresenta un fattore predittivo per lo sviluppo di complicanze da Covid-19, inclusa la necessità di ricovero, di terapia intensiva e di ventilazione meccanica. L’obesità aumenta anche la mortalità per Covid-19. Prevenire l’aumento di peso e prevenire il riacquisto di peso sono impegni essenziali per centrare gli obiettivi dell’Organizzazione mondiale della sanità e per far sì che il trattamento della malattia sia efficace. È ora che l’obesità venga considerata una priorità sociosanitaria da tutti gli attori coinvolti, per il nostro presente, ma ancora di più per il futuro del nostro sistema”.