Le riflessioni scritte del boss sulla vita che costano il carcere alla sorella Rosalia
“Non si deve mai ritornare da una persona dalla quale ci siamo allontanati. E’ una regola della mia vita. Ho pochissime regole di vita e questa è una. Arrivato a un certo punto della mia vita ho pensato che il mondo fosse da qualche altra parte e che da quell’altra parte ormai non ci fossero più strade che conducessero fino a me”. Queste sono le riflessioni del boss Matteo Messina Denaro scritte in dei pizzini ritrovati dai carabinieri dopo il suo arresto.
Il contenuto dei pizzini
Finiti agli atti dell’inchiesta che ha portato in carcere la sorella Rosalia, il capomafia era solito appuntare riflessioni e pensieri “esistenziali”. “Ma comunque un essere umano muore veramente quando viene dimenticato e io credo che non lo sarò mai. Le persone che ho amato, i miei affetti, non si dimenticheranno mai di me. Ho conosciuto tante persone coraggiose con le pecore e pecore con le persone coraggiose. Ho sempre disprezzato questo modo di vivere, che schifo” ha scritto.
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“Ho sempre pensato sarebbe bene sapere quando è la mia ultima notte sulla terra piuttosto che venire investito o qualcosa del genere. La vita è più complessa di una promessa“. Tra i pizzini si ritrovano uno incentrato nel giudizio sul padre, il capomafia morto latitante: “Non ci sono più persone come mio padre. Quel genere di persone è sparito per sempre”.
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