Le parole della premier, del ministro della Salute e dell’intera scena politica per onorare la professione
Questa mattina è stata celebrata la terza Giornata Nazionale delle Professioni Sanitarie, Sociosanitarie e del volontariato all’Università Pontificia San Tommaso D’Aquino a Roma. In un occasione così importante sono stati presenti le Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle Professioni sociosanitarie – medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, medici veterinari, professionisti dell’area tecnica, della riabilitazione e della prevenzione, ostetriche, chimici e fisici, fisioterapisti, psicologi, biologi, assistenti sociali.
Le dichiarazioni di Schillaci
Sono state molto forti le parole pronunciate dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Devo dire con rammarico che spesso sui giornali e in televisione finisce solo la mala sanità ma c’è tanta buona sanità, nonostante i fondi siano sempre inferiori alle medie europea. Questo testimonia il fatto che era e spero torni a essere il miglior servizio sanitario pubblico“.
“Le criticità emerse in pandemia sono state tante e soprattutto legate alla sanità territoriale, e è quello sui cui stiamo soprattutto lavorando. Credo con i fondi del Pnrr troveremo soluzioni per questo problema annoso del nostro sistema sanitario nazionale” ha poi dichiarato.
Schillaci: tra sanità e autonomia
Parole spese anche sulla questione dell’autonomia rispetto alla sanità italiana. “La Sanità è per gran parte regionale dal 2001. Sono perciò 22 anni che la sanità è affidata alle Regioni con un’offerta variabile da Regione a Regione. Credo che il tema dell’autonoma differenziata sia importante, ma credo che bisogna riconoscere al ministero un ruolo guida. Per fa sì che ci lavora bene continui a lavorare bene e chi non lavora bene – ha concluso – possa trovare nel ministero una guida per risolvere i problemi nell’interesse dei cittadini”.
Alla Sanità, ha precisato Schillaci: “Abbiamo destinato 128 miliardi, una cifra che mai stata distribuita al servizio sanitario e io per primo mi auguro che possano esserci altre risorse. È chiaro, però, che sia necessario trovare un modello virtuoso che tenga conto di tanti fattori”. “Sono oltre 1 milione e mezzo gli iscritti agli albi professionali. Di questi più di 1 milione e duecentomila sono attivi sul mercato del lavoro. Il capitale umano è la leva principale dei servizi sanitari” ed è essenziale “per la piena tutela del diritto fondamentale alla salute, sancito dalla nostra Costituzione”. Così è intervenuto il ministro della Salute.
La politica che onora la professione
Oggi si sono riaperte vecchie ferite, guardando anche al passato con il Covid-19. “Nella Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato, desidero ringraziare coloro che ogni giorno sono al fianco di chi ha bisogno, a sostegno della comunità e della nazione. Il vostro lavoro è prezioso e l’Italia vi è grata”. Ha scritto su Twitter la premier Giorgia Meloni.
Ad intervenire anche la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli: “Impegno, tante responsabilità e grande dedizione sono celebrati oggi in occasione della Giornata in onore del Personale sanitario, sociosanitario, socio assistenziale e del volontariato, un riconoscimento istituito in piena pandemia di Covid al quale dovremmo essere in grado di far corrispondere maggiori sostegni nella quotidianità”.
L’attività della scienza è fondamentale. Anche se non è più a livello di due o tre anni fa la Pandemia c’è ancora”. Ha infine detto il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, intervenendo alla cerimonia per la Giornata nazionale del personale sanitario, in corso nell’Aula Magna della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino, a Roma. “L’emergenza – ha precisato Gasparri – non è stata solo con il Covid, per voi l’emergenza è ogni giorno” e “il personale sanitario non può essere omaggiato solo nei momenti rituali”.