Israele: trattative al Cairo in bilico

Gli sforzi della diplomazia internazionale si intensificano nella speranza di raggiungere un accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Gli USA fanno pressioni su Netanyahu per ottenere una pausa umanitaria, ma Israele sembra ancora proiettato verso Rafah

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Le trattative al Cairo per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi restano in bilico e nulla è dato per scontato, dopo che Hamas ha gelato i colloqui al termine di una giornata che aveva visto spiragli positivi su una possibile intesa. 

Hamas disponibile a un accordo con Israele

Secondo quanto dichiarato dalla Casa Bianca in una nota conclusiva della telefonata, Biden e Netanyahu hanno discusso dei negoziati in corso per garantire un immediato cessate il fuoco a Gaza. Biden ha anche riaffermato la sua precedente dichiarazione, condivisa con altri 17 leader mondiali, che chiedeva il rilascio immediato dei cittadini detenuti da Hamas come condizione per un cessate il fuoco e per fornire aiuti alla popolazione di Gaza.

Joe Biden
Presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Attualmente, è in discussione una proposta presentata da Tel Aviv e il Cairo per la cessazione delle ostilità. Secondo quanto riportato da alti funzionari di Hamas, questa proposta sarebbe accettabile, a condizione che Israele non ponga ulteriori ostacoli. Hamas ha annunciato che risponderà ufficialmente alla proposta nella giornata di oggi. Si attende l’arrivo in Egitto di una delegazione del movimento islamista, guidata da Khalil al Hayya, vice del leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar. Questo clima positivo, forse il migliore a partire dal 7 ottobre, potrebbe indicare un potenziale progresso nei negoziati.

Israele smorza l’entusiasmo americano: Rafah ancora nel mirino

Nel frattempo, gli USA sembrano già proiettati verso il post guerra: il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato a Riad per iniziare una serie di colloqui che lo porteranno anche in Giordania e Israele. Nel suo viaggio, Blinken incontrerà ministri degli Esteri arabi ed europei per discutere dei piani per la ricostruzione di Gaza dopo il conflitto. Tuttavia, in risposta alla positività americana, alcune fonti israeliane hanno nuovamente ridimensionato le speranze di una tregua.

Sinwar
Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza

Si è dichiarato che i preparativi per un’azione a Rafah proseguono, e anche in caso di accordo sul rilascio degli ostaggi, Israele non rinuncerà ai suoi obiettivi bellici. Il governo israeliano si trova sotto crescenti pressioni, sia interne che internazionali, per raggiungere un accordo. Questa pressione sta mettendo Netanyahu in un posizione sempre più scomoda, soprattutto ora, che la Corte Penale Internazionale sembra intenzionata a rilasciare un mandato di arresto nei suoi confronti.

Il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz ha dichiarato che se il governo dovesse rifiutare l’accordo sugli ostaggi, sostenuto dai servizi di sicurezza, “non avrà il diritto di continuare a esistere“. Queste dichiarazioni sono seguite all’avvertimento del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, il quale ha dichiarato che il governo non avrà “nessun diritto all’esistenza a meno che Israele non invada Rafah, respingendo l’accordo proposto dall’Egitto con Hamas, definendolo una “resa umiliante” ai nazisti, a spese dei soldati israeliani morti.

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