La Corte di Giustizia UE ha ritenuto inammissibile la documentazione fornita dalla multinazionale della Mela
Si è espresso il tribunale della Commissione Europea di Giustizia in merito alla querelle fra la Apple e Swatch. La sentenza, secondo quanto si legge in un comunicato redatto dalla Corte, sarebbe basata sul fatto che Apple «non è riuscita a dimostrare che il suo marchio sia stato utilizzato realmente per i prodotti in questione nei cinque anni precedenti alla causa». La documentazione di Apple sull’utilizzo della frase in questione, infatti, precedeva di 10 anni l’inizio della vicenda giudiziaria.
Il tribunale ha dichiarato, smontando quindi la posizione di Apple, che le argomentazioni del colosso tecnologico americano si basino su una «lettura errata delle decisioni impugnate. La Commissione non ha negato alle parole “Think different” un marchio distintivo, ma lo ha riconosciuto come debole».
La sentenza della Corte di Giustizia conclude: «L’impugnazione non potrà essere proposta se prima la Corte non ne deciderà l’ammissibilità. Di conseguenza essa deve essere accompagnata da una richiesta di avvio a procedere, tramite indicazione di questione o questioni sollevate dall’impugnazione».