Non è ancora stata fissata la data per l’autopsia sul corpo del piccolo Michele, il bimbo di cinque mesi morto tragicamente dopo essere stato attaccato dal pitbull dei suoi genitori. L’esame autoptico, disposto dal magistrato Michele Paternò, è fondamentale per chiarire le dinamiche dell’incidente. L’inchiesta, condotta dalla Procura di Vercelli, mira anche ad accertare eventuali negligenze da parte dei proprietari del pitbull. Nel frattempo, altri due cani della famiglia sono stati portati via dall’abitazione come misura precauzionale.
L’allarme è stato lanciato dagli stessi genitori di Michele, rientrati a casa e trovando il bambino in condizioni disperate. Hanno immediatamente trasportato il figlio verso l’elisoccorso, che è atterrato nel campo sportivo del paese per un estremo tentativo di salvarlo, purtroppo senza successo. I funerali del piccolo saranno fissati solo dopo l’autopsia, e il Comune di Palazzolo, dove risiede la famiglia, probabilmente dichiarerà il lutto cittadino in occasione delle esequie.
La dinamica dell’incidente
Al momento dell’incidente, il piccolo Michele si trovava tra le braccia della nonna, alla quale era stato affidato dai genitori, una giovane coppia recentemente trasferitasi nella cittadina. I due erano usciti per fare la spesa. La donna stava cullando il bambino, cercando di consolarlo mentre piangeva, quando è stata improvvisamente aggredita alle spalle dal cane Nerone, un pitbull di sette anni.
La nonna e il neonato sono caduti a terra, e purtroppo Michele ha riportato ferite mortali alla testa. Nonostante l’intervento tempestivo del 118 di Alessandria, giunto sul posto con l’elisoccorso, per il piccolo non c’è stato nulla da fare. La nonna, unica testimone dell’accaduto, è stata trasportata in ospedale sotto choc e medicata per le contusioni riportate.
Le indagini sull’incidente sono ora in corso, condotte dai Carabinieri di Ronsecco e di Vercelli sotto la direzione della Procura. Il sindaco di Palazzolo Vercellese, Maria Franca Giorcelli, ha espresso il suo cordoglio alla famiglia, dichiarando: “Una notizia che colpisce l’intera comunità. Siamo vicini alla famiglia in questo triste momento. Il cane veniva portato al guinzaglio, non aveva mai mostrato segni di aggressività”.
Pitbull: una strage di vittime di tutte le età
Questo tragico evento riporta l’attenzione su una serie di incidenti avvenuti recentemente che hanno coinvolto altri cani di grossa taglia e numerose vittime. Nei giorni scorsi, a Serracapriola in provincia di Foggia, un altro pitbull ha causato il panico aggredendo due ragazze. Il cane, sfuggito alla padrona, ha prima azzannato una ragazza di 15 anni per strada, poi si è scagliato su una bambina di 7. La madre della bambina, in un atto disperato, si è lanciata dal balcone del primo piano per difenderla. Entrambe sono finite in ospedale con ferite gravi, la madre ha riportato anche una frattura di un piede.
Negli ultimi mesi sono state moltissime le tragiche notizie di attacchi di cani di grossa taglia (soprattutto pitbull) nei confronti di passanti o dei loro stessi padroni. Diversi bambini uccisi, un jogger massacrato a Manziana, un’anziana smembrata viva dai sui 5 cani a Padova… Situazioni troppo frequenti che sollevano diverse domande sul modo in cui vengono allevati e gestiti questi animali, e sulla necessità di regole più rigide al fine di proteggere tanto gli umani quanto i cani stessi.
Le associazioni animaliste e dei consumatori sono tornate a chiedere una regolamentazione urgente per la detenzione di determinate razze. L’Oipa sottolinea la necessità di misure più severe, mentre il Codacons critica l’abolizione della lista delle 17 razze di cani a rischio, che era stata introdotta dall’ex ministro Sirchia. Secondo il Codacons, questa abolizione ha portato a una mancanza di obblighi per i proprietari di questi animali, con conseguenze gravi per la sicurezza pubblica. L’associazione propone l’introduzione di un patentino per i proprietari di cani potenzialmente pericolosi.