Ancora sbarchi a Lampedusa, Piantedosi sull’isola: prima tappa all’hotspot

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Negli ultimi due giorni stati trasferiti più di 500 migranti. Ad accogliere il ministro dell’Interno anche il sindaco Mannino: “Ogni giorno, morti”

Il 25 aprile di Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, è differente. Questa mattina è atterrato in elicottero a Lampedusa. Sull’isola è, ancora una volta, emergenza nel centro di prima accoglienza. Negli ultimi due giorni stati trasferiti complessivamente 539 migranti.

Ad accoglierlo, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, il questore Emanuele Ricifari, il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino e il presidente del consiglio comunale Giacomo Mercurio. La prima tappa della visita lampo sarà l’hotspot. Oltre al capo del Viminale, all’aeroporto di Lampedusa sono giunti i prefetti Maria Teresa Sempreviva e Paolo Canaparo, Valerio Valenti, capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione nonché commissario delegato per lo stato d’emergenza migranti, Francesco Messina, direttore centrale Anticrimine del dipartimento Pubblica sicurezza e dal direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere, Claudio Galzerano, e il capo della segreteria tecnica del ministro Maria Pia Terracciano.

Il dialogo con il sindaco di Lampedusa

“Dobbiamo lavorare perché Lampedusa diventi meccanismo di un sistema più ampio, sollevando l’isola da fasi come questa. Ma nello stesso tempo evitare tutto quello che non è accettabile per i migranti”, ha detto il ministro dopo aver ascoltato il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino sulla gestione dei migranti.

“Ogni settimana, quasi ogni giorno, morti. In serata ne arriveranno altri due, ma dove li dobbiamo mettere? A causa di tutto questo stanno iniziando i malumori degli isolani.
Stamattina doveva esserci una protesta, abbiamo convinto gli operatori turistici che iniziano ad essere preoccupati perché i telegiornali non ci aiutano, fanno terrorismo. Se riusciamo a far funzionare Lampedusa come un orologio svizzero, diamo la visione che la gestione del fenomeno funziona anche nel resto d’Italia”, ha lamentato il sindaco. “Al molo Favarolo ci sono giornalisti asserragliati, sembriamo in uno scenario di guerra, facciamo almeno funzionare Lampedusa – ha aggiunto Mannino –
Capisco quello che dice lei, ‘spostiamo il problema altrove’. Ma qua è diverso perché l’attenzione si concentra tutta su questi 20 chilometri quadrati di isola, purtroppo è così”.

“Le prometto che a cominciare da dopodomani, da quando ci vedremo a Roma, cercheremo già di avere risposte”. Questa la risposta di Piantedosi nell’accomiatarsi da Mannino.

Il capo del Viminale rivolgendosi al prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, che era seduta nelle prime file della sede dell’area marina protetta ha poi detto: “Gli dobbiamo dare una mano. Dobbiamo trovare un modo, straordinario ovviamente, di dargli una mano. Gli chiediamo di esercitare il ruolo dell’accoglienza, saranno mille in più, mille in meno visto che è la prima porta di ingresso d’Italia e d’Europa” ha concluso. “Sono mesi che chiedo di avere un’autoambulanza in più, a volte mi vergogno a dirlo anche davanti ai giornalisti”, ha confessato il sindaco.

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