Meloni al Senato: “Il 25% dei migranti nei centri in Albania sarà rimpatriato”

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La libertà ha un prezzo“. Giorgia Meloni sceglie i toni duri per il Premier Time al Senato. Il tema della difesa italiana, all’interno di un contesto geopolitico in continua e veloce evoluzione, sta portando il governo italiano verso scelte complesse, sempre affrontate con l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza della popolazione italiana.

Difesa, rapporti tra Italia e Stati Uniti e riforme costituzionali sono stati i temi cruciali dell’intervento del Presidente del Consiglio. Dopo un anno e mezzo dall’ultimo confronto con il Senato, Meloni risponde alle domande dei senatori rivendicando come l’azione del suo governo sia da sempre stata finalizzata alla protezione della libertà e dell’indipendenza del Paese.

Il viaggio a Washington dello scorso 17 aprile, così come gli accordi commerciali presi con gli Stati Uniti, sono nati e si sono sviluppati con l’obiettivo di rafforzare la difesa e la competitività della Penisola. “La sola nostra bussola è l’interesse nazionale, senza subalternità ed è la ragione per la quale veniamo rispettati“, ha spiegato nel corso del Premier Time, annunciando poi l’intenzione di procedere nei prossimi mesi con una missione molto ampia nell’Indo Pacifico.

Invece, per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Stati Uniti, il Presidente del Consiglio ha sostenuto che il proposito è quello di mantenere i rapporti positivi, “perché solo insieme possiamo garantire un Occidente all’altezza delle sfide del nostro tempo“.

Meloni ha poi sottolineato come il lavoro svolto dal suo esecutivo è sempre stato finalizzato a dotare il Paese diun’identità chiara” nel settore di politica estera. In questo senso, il protagonismo vissuto dall’Italia in questi mesi avrebbe smentito, secondo il premier, le accuse di chi temeva un’isolamento del Paese.

Rispondendo poi ad una domanda del capogruppo di Avs, Beppe De Cristofaro, Meloni ha dichiarato il rafforzamento della difesa non è un favore agli americani ma all’Italia stessa. Il capogruppo, nella sua interrogazione, aveva sostenuto che il nostro Paese avrebbe garantito agli Usa 40 miliardi di investimenti, mentre Meloni ha ricordato che nel conteggio deve essere tenuto contro anche dell’impegno economico per il raggiungimento del 2% del Pil per le spese militari.

Il premier ha ricordato la crucialità dei rapporti tra Usa e Italia, tanto che entrambi i Paesi si sono impegnati per cercare di rafforzarli anche attraverso investimenti. “I 10 miliardi erano già programmati, mi sono limitata a ricordarli, con l’obiettivo di trovare una soluzione per evitare una guerra commerciale“, ha chiarito, sottolineando come allo stesso modo gli Usa hanno intenzione di garantire investimenti in Italia, anche nella zona del Mezzogiorno.

Per quanto riguarda, invece, la scelta di rifornire l’Italia con Gnl proveniente dagli Usa, Meloni ha ricordato come questo accordo sia stato preso nel corso dell’amministrazione Biden e quindi non sia affatto collegato ai rapporti dell’Italia con Trump. “Grazie a questa scelta oggi noi siamo la nazione con il più variegato mix di fonti di approvvigionamento esterno“, ha voluto evidenziare, chiarendo però che in ogni caso l’Italia dovrà valutare in base alle proprie necessità. Sempre sul tema della difesa, il primo ministro ha ribadito che al momento l’Italia non è intenzionata ad utilizzare i fondi di coesione per finanziare le spese militari.

Meloni: “Priorità del governo sono aumento degli stipendi e crescita occupazionale”

Sul tema del caro bollette, l’obiettivo del governo è quello di cercare di portare un cambiamento graduale, che sia quindi utile alle famiglie e alle imprese italiane. “Noi siamo partiti dai nuclei economicamente più fragili, abbiamo cercato di aiutarli a recuperare il potere d’acquisto perso, penso che qui la sfida sia ampliare gradualmente la platea dei soggetti interessati, concentrarsi ora sul ceto medio“, ha dichiarato, aggiungendo che a questo impegno si allinea anche la volontà di agire sull’aumento degli stipendi e della crescita occupazionale.

Sono priorità di questo governo che consideriamo irrinunciabili, fondamentali sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista macroeconomico“, ha sottolineato. Sul tema del lavoro, poi, Meloni non ha potuto evitare il tema della sicurezza, ricordando l’incontro che domani il governo terrà con i sindacati proprio per affrontare il tema nel modo più efficace.

Meloni: “In Albania ci sono persone che si sono macchiate di reati molto gravi”

Incalzata sui centri per migranti in Albania, il premier ha chiarito che l’operazione in Albania è destinata a continuare. “Alla fine di questa settimana, oltre il 25% dei migranti trattenuti in Albania sarà già stato rimpatriato in  tempi molto veloci“, ha annunciato il premier, chiarendo che al momento gli immigrati presenti nel Cpr sarebbero tutti irregolari.

Inoltre, il Presidente del Consiglio ha voluto sottolineare come questi siano persone che si sono macchiate di reati molto gravi tra i quali si annoverano furti, rapine, porto abusivo d’armi, tentati omicidi, violenze sessuali, pedopornografia, adescamento di minore, atti osceni in prossimità di minori“. In questo senso, Meloni ha lanciato un duro attacco nei confronti di coloro che vorrebbero “far restare queste persone in Italia“.

Meloni: “La riforma del premierato prosegue”

Rispondendo ad una domanda del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, il presidente del Consiglio ha sostenuto che la riforma del premierato sta andando avanti” ed è ancora effettivamente considerata la “madre di tutte le riforme“. La maggioranza è quindi interessata a procedere in maniera spedita, allo stesso modo che sulla riforma della Giustizia. Sulla riforma della legge elettorale, poi, Meloni si è detta favorevole all’introduzione delle preferenze sul nome del candidato premier sulla lista presentata ai cittadini.

In un momento piuttosto acceso, il premier ha poi risposto al senatore di Iv, ricordando che nelle sue intenzioni non vi è affatto quella di imitare il suo operato, per cui non si dimetterà in caso di sconfitta al referendum.

Meloni: “Serve normativa all’avanguardia sui femminicidi”

Il premier ha poi affrontato il tema dei femminicidi, evidenziando la necessità di individuare una nuova modalità di contrasto e prevenzione, mettendo in luce comunque i passi in avanti finora compiuti dall’esecutivo per “dotare l’Italia di una normativa all’avanguardia“.

Trattando specificamente del testo che introduce il reato di femminicidio, il premier ha spiegato che il Parlamento potrà apporvi tutte le modifiche che verranno ritenute opportune. In questo senso, alla senatrice di Svp, Julia Unterberger, che ha chiesto la disponibilità ad introdurre la fattispecie di reato per reprimere incitamento all’odio e alla violenza contro le donne, ha risposto consigliando un confronto proprio in sede parlamentare.

Meloni: “Potenziare la difesa serve a mantenere la libertà”

L’Italia e l’Europa devono rafforzare le proprie capacità difensive per rispondere alle responsabilità cui sono chiamate anche in ambito Nato“, ha sostenuto la leader di FdI, ricordando che come patriota ha intenzione di non dipendere da figure terze per la propria sicurezza.

In questo senso, quindi, il nostro Paese è pronto a raggiungere il target delle spese militari al 2% del Pil nel 2025. Una promessa presa dal governo italiano e mantenuta proprio dall’esecutivo Meloni. “Rafforzare la Difesa non vuol dire occuparsi di  potenziare gli armamenti che è comunque fondamentale“, ha poi sottolineato il premier, chiarendo che il miglioramento della difesa è necessario principalmente per mantenere la libertà nel Paese. In ogni caso, Meloni ha sostenuto la necessitò che la Nato si concentri anche sul fianco Sud dell’Alleanza.

Premier Time, Meloni incontra La Russa in privato

Il primo ministro Giorgia Meloni è giunta al Senato per sottoporsi al Premier Time, previsto per oggi alle 13:30. Poco prima dell’inizio del confronto in Aula, il Presidente del Consiglio ha avuto un incontro privato con il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a Palazzo Giustiniani. Al momento non è stato reso noto quali siano stati i temi affrontati nel corso del colloquio. Il confronto era previsto per lo scorso 23 aprile, ma è stato rimandato a causa dell’improvvisa morte di Papa Francesco.

++Articolo in aggiornamento++

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