In attesa dell’intesa sul nome, i porporati si misurano sui dossier. A meno di due giorni dall’inizio del Conclave, le Congregazioni cardinalizie si infittiscono, raggiungendo una doppia sessione per la giornata di oggi: la decima e l’undicesima per “conoscersi meglio” e lasciare margine di intervento soprattutto a tutti i 133 cardinali elettori su 179 presenti.
All’uscita della sessione mattutina, terminata intorno alle 12.30, la voglia di parlare è poca e i passi lunghi e distesi. Tra i porporati che si sono fermati con i giornalisti il cardinale Ignace Bessi Dogbo, arcivescovo di Abidjan (Costa d’Avorio), che ha rappresentato una situazione di stallo sul nome del prossimo Papa, affermando che “non ci sono stati passi in avanti e indietro“. Mentre il cardinale Raphael Sako, patriarca di Baghdad dei Caldei, si è espresso sulla durata del Conclave: “Secondo me sarà breve. C’è una atmosfera buona, non ci sono tensioni“.
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Diritto canonico, ruolo del Vaticano e natura missionaria della Chiesa, “che non si deve piegare su se stessa“. Questi, tra i 26 temi affrontati dai porporati, dei quali nessuno manca più all’appello. Ma non solo, è stato messo in evidenza anche il ruolo della Caritas, “chiamata a soccorrere ma anche a difendere i poveri“. E dopo aver rievocato la preghiera di Papa Francesco durante i difficili giorni segnati dalla pandemia del Covid, i porporati hanno affrontato il tema scottante: il profilo del futuro Pontefice.
Dalla Congregazione, secondo quanto diffuso dalla Sala stampa della Santa Sede, è emersa la speranza, ma anche l’esigenza, di come il successore di Pietro debba essere “una figura presente, vicina, capace di fare da ponte e guida, di favorire l’accesso alla comunione a un’umanità disorientata e segnata dalla crisi dell’ordine mondiale“. In altre parole, un Papa “concreto“. E tra le sfide legate alla trasmissione della fede, alla guerra e alla frammentazione del mondo, i porporati hanno espresso anche la forte preoccupazione in merito alle divisioni interne alla Chiesa stessa.
I preparativi in vista del Conclave
E così mentre i drappi rossi vengono montati sulla Loggia delle Benedizioni in Piazza San Pietro, i preparativi di quotidiana amministrazione in vista del giorno più misterioso e mistico della fede cattolica, proseguono a vele spiegate. Sabato scorso, come riferito dal Direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, il cardinale Camerlengo Kevin Farrell, ha sorteggiato le stanze da assegnare ai porporati elettori che alloggeranno tra la residenza vaticana Santa Marta e l’adiacente edificio Santa Marta Vecchia. E così già da domani mattina, i cardinali potranno trasferirsi negli alloggi assegnati, dove trascorreranno in categorico isolamento dal mondo esterno, l’intero periodo del Conclave fino all’attesissima “fumata bianca“.
A partire dalle 15 del 7 maggio, poco prima che venga pronunciato l’extra omnes per le 16.30, secondo quanto riportato dall’ufficio di Presidenza del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, “tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile, presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano, esclusa l’area di Castel Gandolfo, saranno disattivati“.
Il ripristino del segnale “sarà effettuato successivamente all’annuncio dell’avvenuta elezione del Sommo Pontefice, pronunciato dalla Loggia centrale della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, con la massima celerità consentita dalla tecnologia degli Operatori Mobili“. Lo spegnimento dei ripetitori telefonici nelle aree interessate dal Conclave “non riguarderà Piazza S. Pietro”, ha precisato il portavoce Bruni.
Intanto, la Cappella Sistina, che si chiuderà a chiave per accogliere le sessioni di voto, è stata sottoposta ai preparativi in vista del 7 maggio ed è ora in sicurezza sotto la sorveglianza della Gendarmeria vaticana. Alle 15, invece presso la Cappella Paolina, Prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano, si è svolto il giuramento degli officiali e addetti al Conclave, sia ecclesiastici che laici, approvati dal cardinale Farrell e dai tre cardinali assistenti, a norma della Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis.
La Congregazione serale
Dalle 17 alle 19 si è svolta la seconda Congregazione della giornata, l’undicesima pre Conclave, a cui hanno partecipato circa 170 cardinali, di cui 132 elettori. Bruni, in un briefing con la stampa, ha fatto sapere che ci sono stati circa 20 interventi. Dall’etnicismo in seno alla Chiesa e nella società al tema della migrazione, e “i migranti
come dono“, ma anche di guerre in alcuni continenti in base anche alla provenienza di alcuni cardinali che hanno parlato.
Il Direttore della Sala stampa ha specificato che i porporati hanno anche trattato nuovamente del Sinodo e dell’ecclesiologia di comunione, di impegno e di responsabilità da parte di tutti i cardinali nel sostenere il nuovo Papa. E infine, della piaga delle delle “sette in alcune zone del mondo“.
Domani mattina alle 9.00 si terrà un’altra sessione, la dodicesima, dopo la quale, “al momento non è prevista un’ulteriore congregazione“. Potrebbe trattarsi dunque dell’ultima prima dell’elezione del nuovo Pontefice.
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