Il vicepresidente di Forza Italia rivela: «Dopo trent’anni mi piacerebbe fare il parlamentare. Io candidato premier? Mi metto a disposizione del partito»
Vertice nel centrodestra per decidere il candidato premier e smorzare le tensioni dei giorni scorsi. Mercoledì mattina a Roma Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni torneranno al tavolo per cercare di arrivare alla quadra sulle modalità di scelta del nome da indicare come candidato premier della coalizione.
E un assist in questo senso arriva direttamente dall’interno: dalle pagine del quotidiano Il Giornale, Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia e coordinatore nazionale, rivela: «Per quanto mi riguarda, dopo 30 anni a Bruxelles mi piacerebbe fare il parlamentare italiano, per portare la mia esperienza in Italia, ma senza pennacchi e mi rimetto alle decisioni del partito. Qualcuno mi vuole candidato premier? Questo non lo so, io non mi sono candidato a niente. Se c’è un apprezzamento per Fi in Europa è perché siamo stati sempre seri, affidabili, su posizioni europeiste e atlantiste. Valori che da sempre sono nel mio dna. In ogni caso l’alleanza di centrodestra ha senso per i cittadini, che vogliono una coalizione unita. Anche stavolta andremo alle elezioni uniti. Ma quello del candidato-premier non mi sembra il problema principale».
Tajani poi fa il punto sull’ordine del giorno del vertice di oggi: «Fisseremo la strategia del centrodestra in campagna elettorale, il nostro progetto vincente sul futuro dell’Italia, per dare risposte ai problemi degli italiani, come il potere d’acquisto di stipendi e pensioni che perde valore ogni giorno e infatti Berlusconi propone di aumentare le pensioni minime. Altro obiettivo è abbattere il cuneo fiscale, le tasse sulle imprese per aumentare le buste-paga dei lavoratori. E poi ci sono i temi della tutela dell’ambiente, tanti altri…».