Il leader del gruppo, Riccardo Di Stefano, non nasconde la sua preoccupazione: «La Lagarde non ci desta fiducia. Le sue politiche creano turbolenze nei mercati»
«Si può dire che l’era del Whatever it takes di Draghi sia giunta alla fine. Questa politica è stata determinante nell’ultimo decennio della nostra storia comunitaria, eravamo consapevoli che la politica dei tassi bassi non sarebbe durata in eterno e che la guerra potesse accelerare alcuni processi, ma ora ammettiamo che la posizione della BCE sia chiara». Riccardo Di Stefano, leader dei Giovani Imprenditori di Confindustria, apre così il tradizionale convegno di Rapallo.
Di Stefano, commentando le ultime prese di posizione assunte dalla BCE, ammette:«Siamo rimasti perplessi rispetto alla scelta di Christine Lagarde di alzare i tassi e poi correre al riparo con lo scudo anti-spread». Il leader di Giovani Confindustria conclude:«Sono manovre azzardate che possono creare turbolenze nei mercati, auspichiamo l’adozione da parte della BCE di politiche chiare e rigorose».