La prima tappa italiana del campionato mondiale di Formula Uno si è appena conclusa. Tante sono le emozioni che hanno colorato il weekend più ruggente di Imola.
Formula 1, torna a Imola dopo l’alluvione
La Formula Uno mancava da due anni nella Terra dei motori, dato che lo scorso anno il Gran Premio è stato cancellato a causa dell’alluvione che ha devastato l’Emilia-Romagna. Essendo un popolo resiliente, però, la Regione si è da subito rimboccata le maniche e si è rialzata in piedi. Nel trofeo che è stato consegnato al vincitore, è stato reso omaggio proprio alla popolazione: insieme ai nomi di tutti i vincitori dei gran premi di Imola passati, quello del 2023 è dedicato proprio ai cittadini dell’Emilia Romagna.
Formula 1, 30 anni dal weekend nero
Nell’autodromo è stata inoltre ricordata una cadenza importante: sono passati 30 anni dalla morte del pilota brasiliano Ayrton Senna. Il 1 maggio 1994 fu proprio la pista italiana a macchiarsi con il sangue di una delle leggende della Formula Uno. Ayrton, oltre a essere stato uno dei campioni più forti dello sport, era diventato una celebrità nel mondo, soprattutto grazie al suo animo benevolo che lo portava sempre ad aiutare i meno fortunati, come i bambini e i poveri del suo Brasile. La sua morte segnò il mondo intero e cambiò per sempre la Formula Uno, soprattutto in materia di sicurezza. C’è un prima e un dopo la morte di Senna.
I piloti di Formula Uno attuali hanno voluto ricordare il campione brasiliano in questo weekend: giovedì 16 maggio infatti, si sono raccolti tutti in pista per percorrerla interamente a piedi o con la bici e hanno indossato una maglietta che rende omaggio a Senna. Una delle tappe della passeggiata è stata la visita alla statua di Senna, che si trova nel parco dell’autodromo, poco più avanti dal luogo in cui avvenne l’incidente fatale del 1994. Il luogo in cui è posta la statua è diventato col tempo un tempio della memoria, in cui ogni anno i tifosi provenienti da tutto il mondo portano regali e bandiere per ricordare il campione. Oltre al ricordo di Senna, si ricorda anche Roland Ratzenberger, il pilota austriaco che perse la vita nello stesso weekend di Senna, che per questo è ricordato come il weekend nero della F1.
Il pilota Pierre Gasly ha inoltre corso il weekend di gara con un casco che riprende fedelmente l’iconico casco giallo di Senna. Il casco di Gasly verrà messo all’asta dopo la gara e i proventi saranno devoluti all’Instituto Ayrton Senna, associazione benefica brasiliana curata dalla sorella di Ayrton, che ha lo scopo di consentire l’istruzione dei bambini brasiliani poveri.
Sebastian Vettel, ex pilota di Formula Uno che ha corso anche per la Ferrari, è tornato a visitare il paddock del circus, che ha lasciato nel 2022. Oltre a prendere parte all’omaggio a Senna di giovedì, ha ricordato il pilota brasiliano anche questa mattina prima del gran premio. Ha infatti guidato la McLaren MP4/8 appartenuta al campione brasiliano.
Formula 1, la marea rossa
La Formula Uno in Italia è sempre un evento spettacolare che fa uscire la passione rossa degli italiani per la loro Ferrari. Nonostante in pista ci siano stati tifosi di tutte le scuderie e piloti, il rosso della marea dei tifosi Ferrari è il colore che ha predominato in tutto il weekend. La Rivazza, la collina del circuito, che si trova nella curva finale, è il luogo più rosso. Lì il cuore ferrarista fa sentire il suo battito e le sue urla al passaggio sfrecciante delle vetture di Maranello. La gara è terminata con la vittoria dell’olandese Verstappen, seguito da Norris in McLaren. Il primo pilota della Ferrari, Charles Leclerc, lo troviamo invece in terza posizione, nel gradino più basso del podio. Nonostante le Ferrari non abbiano vinto, la marea rossa ha colorato il rettilineo sotto il podio, con urla e cori per festeggiare la Ferrari.