Il 18 maggio 2021 si è spento il cantautore in grado di rivoluzionare il pop italiano. Stasera, su Rai 1, il documentario sulla sua vita: “Il coraggio di essere Franco”
«Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore, dalle ossessioni delle tue manie», è solo uno dei commoventi versi del capolavoro più intenso di Franco Battiato, “La Cura”. Un anno dopo la scomparsa del maestro che ha segnato l’avanguardia del pop italiano, i suoi successi sono ancora intramontabili.
Alle pendici dell’Etna, nel 1945, nasceva Francesco Battiato. Uomo eclettico, dai molteplici interessi, primo fra tutti la musica: un amore intenso, coltivato fin dai primi anni.
Le luci della ribalta arrivarono nel 1967, quando Francesco partecipò al programma “Diamoci del tu”, condotto da Giorgio Gaber e Caterina Caselli. Fu proprio in quel momento che decise di farsi conoscere con il nome più corto Franco.
Gli anni Settanta furono il decennio delle sperimentazioni musicali. Dai primi momenti sotto l’etichetta indipendente Bla Bla, con la quale pubblica il controverso album “Fetus”, che aveva in copertina l’immagine – come ben richiama il titolo – di un feto, censurata perché troppo controversa, fino ai 45 giri pubblicati sotto lo pseudonimo astra.
L’impegno sociale
La musica controcorrente di Battiato si sposava bene con il periodo storico degli anni di Piombo italiani. Il suo impegno nel sociale lo porta a partecipare al Festival del proletariato giovanile, tenutosi a Parco Lambro a Milano. Insieme a lui, presenziarono i grandi nomi della musica italiana: Antonello Venditti, Giorgio Gaber, Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Francesco Guccini.
Il successo pop
L’estro di Battiato esplode negli anni Ottanta, quando raggiunge il successo con le sue canzoni più famose, ma intessute di ricchi rimandi culturali. “Cerco un centro di gravità permanente”, ad esempio, successo del 1981, racconta in chiave metaforica le teorie psicofisiche del filosofo Georges Ivanovič Gurdjieff, basate sulla ricerca del proprio io interiore.
L’anno successivo pubblica la hit “Voglio vederti danzare”, una delle più eseguite durante i concerti: una ballad pop con delle note di musica elettronica che quasi anticipano la moda degli anni Novanta.
Nel 1997, invece, propone il suo singolo più famoso, “La Cura”, col quale conquista il disco di platino nello stesso anno con oltre 30mila copie vendute.
L’estro creativo e musicale di Battiato è attraversato dallo sperimentalismo di diverse melodie e sonorità eterogenee, che spaziano dalla musica classica, al pop fino all’elettronica. L’elaborazione dei suoi testi con pastiche letterari e citazioni colte hanno fatto sì che le sue opere fossero criptiche e di non semplice interpretazione.
Non solo musica: anche pittura e cinema
Franco Battiato nutriva un amore smisurato anche per l’arte della pittura, anche se non gli piaceva definirsi “pittore”, quanto più un “uomo che dipinge”. Le sue opere sono state esibite in mostre nelle diverse città di tutto il mondo, quali Roma, Catania, Firenze, Stoccolma, Miami, Istanbul e Göteborg.
Altra passione era il cinema. Si appassionò alla regia fin dagli anni Settanta, quando iniziò a dirigere i videoclip delle sue canzoni. Nell’arco della sua carriera ha diretto tre film, “Perdutoamor” del 2003, “Musikanten” (2005) e “Niente è come sembra” (2007), oltre che circa 30 videoclip musicali. Nel 2010 presenta il documentario “Auguri don Gesualdo” sulla vita dell’artista Gesualdo Bufalino, prodotto in collaborazione con la regione Sicilia.
Il ritiro dalla scene e la morte
Nel 2019, Franco Battiato annuncia l’uscita del suo ultimo album prima del ritiro definitivo dalle scene, dal titolo “Torneremo ancora”. Da quel momento in poi presenzia pochissimo sulle scene pubbliche, ritirandosi a vita privata nella sua villa alle pendici dell’Etna.
Battiato muore il 18 maggio 2021, a 76 anni, dopo una lunga, ma silenziosa, malattia che lo aveva costretto a parlare pochissimo. La notizia della sua scomparsa viene accolta con grande dolore da parte del mondo della musica.
Il documentario
Questa sera, per celebrare l’estro creativo di Franco Battiato, nel primo anniversario della sua scomparsa, Rai 1 manderà in onda il documentario “Il coraggio di essere Franco”.
Scritto e diretto da Angelo Bozzolini è «un lavoro è legato soprattutto al misticismo di Battiato» così come spiega il regista.
La voce narrante è quella dell’attore Alessandro Preziosi, mentre altri nomi noti commenteranno le attività di Battiato nei diversi campi: Sgarbi analizzerà la sua attività artistica, Morgan e Alice quella musicale mentre Sonia Bergamasco e Willem Dafoe raccontano le esperienze nel cinema.