La musica italiana può festeggiare: solo nell’ultimo anno grazie alle royalities di Spotify, l’industria della musica italiana ha guadagnato 150 milioni di euro. Si parla di circa il 20% rispetto al 2023. I dati del 2024, dunque, sono ottimali e fanno ben auspicare per il prossimo anno.
La crescita è di circa 126 milioni rispetto allo scorso anno, con una crescita di fatturato di circa l’8.5% e di 13,6% per lo streaming. Ciò in base ai dati raccolti dalla Fimi.
Leggi Anche
La crescita della musica italiana grazie a Spotify
Questo aumento degli ascolti porta una novità e un aumento del guadagno anche per i singoli artisti o per le case discografiche (ciò dipende dai contratti). Dal 2019 ad oggi è raddoppiata la quota degli artisti che hanno prodotto musica royalties superiori ai 10 mila, 50 mila e 100 mila euro. Inoltre molti di questi, ad oggi incassano molto di più attraverso l’ascolto in streaming.
In questo modo si va ad arricchire l’industria musicale che va di pari passo con i ricavi globali. Infatti si registra un incasso maggiore anche per gli artisti indipendenti: più di 5 miliardi a livello globale, di cui circa la metà del totale. Di questa il 40% è generato da Spotify che permette loro di avere una visibilità maggiore.
Da questo punto di vista c’è stato un grande cambiamento perché ciò genera un maggiore business per la musica italiana che non riguarda solo il nostro Paese ma anche l’estero. In questo modo, infatti, Spotify promuove i nostri artisti anche maggiormente negli altri Paesi.
© Riproduzione riservata