In occasione dell’uscita del film su Dante diretto da Pupi Avati, il regista dice la sua sulla considerazione che ha oggi il Sommo Poeta
“Credo che Dante oggi non sia così amato”. Queste le parole di Pupi Avati, regista di Dante, che al quotidiano La Verità ha parlato del suo film sul Sommo Poeta. La percezione, secondo il cineasta, è che nei suoi riguardi si viva un certo senso d’inadeguatezza, che viene trasmesso anche a scuola. Nelle intenzioni di Pupi Avati, dunque, il film serve proprio a superare questa sensazione e a restituire la grandezza di Dante anche ai giovani di oggi, che si sentono molto lontani dallo scrittore della Divina Commedia. L’operazione di Avati è senza dubbio ambiziosa e Dante è sicuramente uno dei film più attesi dei prossimi tempi, ma quale può essere la percezione del lungometraggio? Dante è ancora amato nel 2022?
L’impatto di Dante sulla società di oggi
Quel senso di lontananza di cui ha parlato Pupi Avati è abbastanza evidente, anche comprensibile considerando determinati fattori. L’aspetto tecnico e artistico della sua opera è chiaramente fuori discussione, ma ciò che si sta perdendo è senza dubbio tutto l’apparato emozionale e simbolico costruito dalla Divina Commedia. La società di oggi, e in particolare i giovani, sono molto lontani da una concezione del mondo divisa in buoni e cattivi, in inferno e paradiso. L’universo dei giovani è ricco di sfumature, poco incline a incanalarsi in determinati schemi danteschi. Per non parlare poi di tutto l’elemento religioso che soggiace all’opera, quanto mai lontano dal pensiero odierno.
Dante nel 2022 è ovviamente ancora molto rispettato, ma probabilmente non è amato, o almeno non lo è come lo era prima. L’operazione di Pupi Avati merita un occhio di riguardo però, perché ripresentare Dante in chiave più mediatica, con un registro più vicino ai giovani come il cinema, può essere una soluzione giusta per riavvicinare il pubblico al Sommo Poeta. Se alcuni messaggi e schemi propugnati dalla Divina Commedia sono da tempo superati, il suo valore artistico e culturale resterà per sempre immortale ed è importante che venga mantenuto e condivido, che arrivi ai giovani e che si continui a tramandare come patrimonio della cultura mondiale. L’amore per Dante può tornare, basta solo trovare il canale comunicativo adeguato e il cinema potrebbe esserlo.