Il patron della Ternana replica al comunicato del sindacato nazionale finanzieri che aveva chiesto rispetto dopo gli attacchi del presidente
Stefano Bandecchi risponde al comunicato del Sindacato Nazionale Finanzieri, in cui si riteneva “irriguardoso definire il personale operante come incompetente”. “I finanzieri (…) hanno condotto delle indagini costosissime martoriando me e la mia famiglia per arrivare al risultato zero – afferma Bandecchi, riferendosi a un’indagine iniziata nel 2009 – a un certo punto la GDF, sempre rappresentata dai finanzieri che io ho conosciuto, sequestrò tutte le quote delle mie aziende e dei miei averi sostenendo che questo incarico gli era stato affidato dalla magistratura di Roma”.
L’imprenditore afferma che il PM dott. Palazzi – che indagava su di lui – durante un interrogatorio seppe per la prima volta di ciò che la GDF aveva operato nei suoi confronti, dichiarando che “che mai aveva ordinato tale disposizione e che quindi i sequestri erano stati condotti abusivamente da quel gruppetto di vostri colleghi”. La magistratura in seguito risolse la questione.
La perquisizione di Unicusano
Riguardo alla recente perquisizione, all’interno degli oltre “100mila metri quadri a disposizione e in un ufficio periferico da me non frequentato da più di 10 anni, sembrava fossero state rinvenute delle cartucce di pistola calibro 9 ricaricate che immediatamente i finanzieri hanno attribuito al sottoscritto, avviando un’indagine precisa e dettagliata, che ha visto l’ingaggio dei carabinieri del ROS – ribadisce Bandecchi – indagini che hanno portato all’archiviazione del caso perché le cartucce in questione non erano del sottoscritto”.
In circa due anni di indagini, non sarebbe mai stato effettuato “un solo interrogatorio degli studi commercialisti che redigono il bilancio dell’Università N. Cusano, dei 3 sindaci, dei 2 studi di revisione internazionali che ogni anno certificano i nostri bilanci e tanto meno dei 4 indagati, compreso me”.