L’associazione critica l’amministrazione comunale per la gestione della cessione delle quote: «Prima tutto di fretta, ora la vicenda è uscita dalla discussione pubblica»
Confartigianato Terni esprime preoccupazione per il modo in cui è stata impostata e gestita la vicenda della vendita della società di gestione dei rifiuti ASM da parte dell’amministrazione comunale, che avrebbe trattato una decisione tanto importante per il futuro della città e per le imprese locali con una serie di stop and go, tentativi di forzature e scarse chiarezza e partecipazione, motivando il proprio atteggiamento addirittura con ragioni di sicurezza.
Le conclusioni di Confartigianato
Quello che l’organizzazione non riesce a comprendere è come mai in tutta la prima fase si sia premuto per una approvazione sbrigativa della proposta, senza mai davvero motivare la propria urgenza, fino ad arrivare all’attuale uscita dal dibattito cittadino e allo stallo della procedura.
Un atteggiamento definito “schizofrenico”, cui si aggiunge la constatazione che nel piano industriale non vi è traccia della problematica circa il rapporto con le 126 imprese locali che forniscono ad oggi l’ASM e delle relative certezze su modalità e tempi di pagamento dei fornitori. A mancare, tira le somme Confartigianato, è la volontà di mettere in atto per via istituzionale le garanzie per le imprese locali e per il territorio in genere.
Il bisogno di maggiore partecipazione
La rilevanza, sia a livello politico che economico, della vicenda meriterebbe, si nota, un livello di partecipazione e coesione sociale più concreto ed elevato, così da poter pervenire a un assetto dei servizi nuovo, che garantisca la sinergia con il settore locale delle manutenzioni, delle serie prospettive di efficientamento e la riduzione degli oneri che vengono attualmente scaricati sulle imprese e sulle famiglie del territorio.