È il fratello minore del più celebre Alberto, presidente del Genoa e medico personale di Silvio Berlusconi. Vicepresidente Iveco, ai tempi di Marchionne, dal quale ha preso l’abitudine di vestire con il maglioncino
Il neo ministro della Pubblica Amministrazione è Paolo Zangrillo, classe 1961, genovese di nascita ma torinese d’adozione. Vive a Moncalieri, alle porte di Torino, dagli anni ‘90: “Sono nato a Genova, è vero, ma a 26 anni sono stato assunto dalla Fiat e da allora questa è diventata la mia città – raccontava al Corriere della sera qualche anno fa. Mia moglie Luisa è torinese e qui, all’ospedale Sant’Anna, sono nati i miei tre figli: Carlotta, Alessandro e Francesco”.
E’ il fratello meno famoso di Alberto Zangrillo, il medico di Silvio Berlusconi e numero uno dell’ospedale San Raffaele di Milano, oltre che e presidente del Genoa, di cui entrambi sono tifosi. È parlamentare dal 2018, prima alla Camera nella XVIII legislatura e ora al Senato, eletto nelle liste di Forza Italia.
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La carriera da manager
Si è laureato in Giurisprudenza nel 1987 a Milano, e da lì ha spiccato il volo come manager di diverse importanti aziende, cominciando nel mondo dell’industria automobilistica: prima alla Magneti Marelli e poi alla Iveco, dove è stato anche vicepresidente ai tempi di Sergio Marchionne, dal quale cui ha preso in prestito l’abitudine a vestire con un maglioncino. “Ho fatto il direttore del personale per tanti anni, racconta Zangrillo, assumere giovani è il mio lavoro”. Dal 2011 fino al 2017 è stato Nominato alla direzione del personale di Acea, il rapporto con l’azienda di energia elettrica e gas è stato chiuso dalla sindaca Virginia Raggi che ha rinnovato la nomina.
L’attività politica
Oltre all’esperienza nel mondo aziendale, Paolo Zangrillo è anche attivo in politica: nel marzo del 2018 è infatti stato eletto alla Camera dei Deputati nelle liste di Forza Italia. Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 è diventato senatore, sempre per il partito di Silvio Berlusconi. Ha ottenuto oltre il 50% dei voti nel suo collegio uninominale del Piemonte. Zangrillo, secondo quanto riporta l’Ansa, è a favore della Tav Torino-Lione e a una profonda riforma del Reddito di Cittadinanza, di cui ha seguito l’iter di formazione. “Così è un provvedimento da cui non si può prescindere ma la parte relativa alle politiche attive si è però rivelata un fallimento”, ha dichiarato come componente della Commissione Lavoro alla Camera.
L’errore della Meloni nel 2021
Il 21 ottobre 2022, il nome di Zangrillo è stato al centro di un errore commesso dalla nuova premier Meloni nel leggere la lista dei ministri subito dopo che Mattarella le aveva conferito l’incarico, poiché ha invertito due ministeri. L’errore riguarda il ministero della Pubblica amministrazione e il ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica: il primo era stato assegnato erroneamente a Gilberto Pichetto Fratin, mentre per il secondo era stato indicato Paolo Zangrillo. Dopo essersi accorto dello sbaglio, l’ufficio stampa della leader di FdI ha comunicato con una nota la rettifica: “Si precisa che a causa di un errore di trascrizione nella stesura della lista dei ministri sono stati erroneamente invertiti due nomi. Di seguito l’indicazione corretta: senatore Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Onorevole Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione”.
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