Bruno Vespa, Giovanni Donzelli, Alessandro Zan, Mario Sechi, Tommaso Labate, Antonio Noto e Federico Rampini nello studio di Porta a Porta su Rai 1 a parlare di aborto, di gravidanza e di parto. Il fatto che nessuno di loro abbia un utero, sembrerebbe non essere un problema. In fin dei conti non è necessario vivere in prima persona lo stigma, la vergogna, la paura e le problematiche legate all’aborto per poterne parlare. La puntata è riuscita alla perfezione, si è parlato di tutti gli argomenti preventivati, ben otto compreso l’aborto, ognuno ha detto la sua e tutti sono poi tornati nelle loro case a dormire tranquilli.
Nel frattempo nelle case degli italiani, qualcuno si è chiesto se i sette uomini seduti nello studio di Bruno Vespa fossero le persone più adatte per affrontare la tematica dell’aborto. La prima a sollevare il dubbio è stata la senatrice del Pd Annamaria Furlan che ha dichiarato: “Prende forma l’Italia del governo Meloni, un Paese in cui c’è posto solo per una donna, la presidente del Consiglio. A tutte le altre sono preferiti uomini“.
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Investito dalla polemica, e dalla telefonata della presidente Rai Marinella Soldi, Bruno Vespa ha deciso di tirarsi fuori dalla vicenda e scaricare le responsabilità della questione proprio sulle donne. “Gli inviti sono stati fatti nei giorni precedenti al manifestarsi della polemica – dice il conduttore di Porta a Porta – Essendo prevista la presenza del Pd, avevamo invitato tre donne parlamentari del Pd e una direttrice di giornale anch’essa indisponibile“. Insomma, cosa avrebbero dovuto fare? Rinviare la discussione in una puntata con almeno una percentuale di presenza femminile? Impossibile.
Aborto, Pd: “Porteremo in Vigilanza Rai questa vicenda“
I membri del Pd in Commissione di Vigilanza Rai promettono di analizzare la puntata andata in onda lo scorso giovedì su Rai 1 per comprendere cosa sia effettivamente accaduto. La deputata del Pd, Ilenia Malavasi, componente della Commissione Affari sociali ha commentato: “È andata in onda la rappresentazione precisa dell’ideologia di governo (e non solo). Nessuna donna coinvolta su temi che riguardano la salute riproduttiva femminile e la liberà di scelta“. Malavasi ha poi aggiunto: “A un certo punto ne hanno messa una in video. Un’ostetrica, ripresa di spalle. E questo è quanto“.
Anche Beppe De Cristofaro, capogruppo Avs al Senato e componente della Vigilanza Rai ha voluto commentare quanto accaduto lo scorso giovedì, sottolineando come si sia verificata “una cosa gravissima, una violazione del codice etico dell’azienda, su cui presenteremo un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai“. La polemica ha quindi costretto la presidente Rai Soldi a prendere una posizione, scrivendo direttamente al conduttore Vespa.
Aborto, Vespa risponde alle accuse: “Nel mio Tg1 tre donne a condurre“
Se Soldi ha invitato Vespa a mostrare più sensibilità su temi così delicati e legati al corpo della donne, il conduttore non si è mostrato particolarmente toccato dalla questione. “Non può essere insensibile alle presenze femminili chi, da direttore del Tg1,affidò a tre donne la conduzione delle 13:30“. Quindi, quanto avvenuto nella puntata di giovedì scorso di Porta a Porta è da ricondursi ad una mera coincidenza, che ha visto solo uomini disponibili ad andare in onda.
Il conduttore, poi, per chiarire ulteriormente quanto la sua posizione nella vicenda fosse complessa, ha specificato che “ci sono soltanto 5 donne su 18 presidenti, vicepresidenti e presidenti dei gruppi parlamentari dei primi cinque partiti“, per poi chiosare: “In ogni caso, faremo il possibile per garantire alle donne il ruolo che meritano“.
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