Critiche dal centrosinistra ma anche dalla Meloni. Il leader della Lega: «Ma allora chi me lo fa fare?»
Resta al momento in stand by la visita a Mosca di Matteo Salvini. Sia per motivi politici, dopo la bufera che si è scatenata sulle sue parole che annunciavano il blitz in Russia, sia per motivi di opportunità diplomatica. La Farnesina sabato sera ha fatto sapere che al momento non sono giunte richieste formali in tale senso, e le telefonate delle ultime ore tra i diversi capi di Stato di certo non preparano il campo a una iniziativa singola.
La bufera politica
Tante le critiche ricevute da Salvini. A cominciare dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il coro di no arrivato da vari leader, compresa la sua stessa alleata, Giorgia Meloni, hanno reso ancor più complicato un blitz in territorio russo. «Consiglio molta prudenza – spiega il ministro Di Maio – la guerra in Ucraina o l’andata a Mosca non è un tema da tour estivo è una cosa un pò complicata. Credo che se si deve parlare con Putin ci parla Draghi». «Non conosco i contenuti della visita a Mosca – ha rincarato la Meloni – dovrei capirne i contorni, immagino che se fa una scelta del genere ne abbia parlato con il governo del quale fa parte. L’unica cosa sulla quale bisogna fare molta attenzione è non dare segnali di crepe nel fronte, abbiamo in questa fase bisogno di una postura solida dell’Occidente».
La replica di Salvini
Al momento il segretario del Carroccio non ha ancora rinunciato del tutto all’idea di partire ma, allo stato, la visita sembra sia stata congelata in attesa di ulteriori riflessioni. «Non pretendo applausi – ha spiegato Salvini a Parma a margine di un comizio elettorale – ma neanche insulti, perché una visita a Mosca non è un week end a Forte dei Marmi. Andare in territorio di guerra per cercare di portare la pace non è esattamente un fine settimana a Riccione. Ma poi, notando che da Renzi a Letta, da Meloni a Calenda, si è levato un grido di attacchi e polemiche, a volte mi viene da dire: Ma chi me lo fa fare, io passo due giorni con i miei figlie e i miei genitori, tenetevi le vostre polemiche, tenetevi le vostre guerre».