Riforma della Giustizia, D’Ettore: «Necessari approfondimenti. Bonus energia? Serve aiuto strutturale del governo»

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Il deputato di Coraggio Italia tra politica e società civile: «Intelligenza artificiale tema centrale, occorrono norme chiare. Scioglimento dei Comuni e voto dall’estero da rivedere»

«Sulla riforma della Giustizia serviranno approfondimenti: sul Csm bisogna procedere con equilibrio. Pandemia e guerra ripropongono il tema degli aiuti a famiglie e imprese: ma bisogna andare oltre i bonus, serve un intervento sistemico e strutturale del Governo».

Dalla politica nazionale agli scenari europei, il deputato di Coraggio Italia Felice Maurizio D’Ettore spazia tra gli argomenti di maggiore attualità, anche in virtù dei suoi numerosi interventi nei serrati lavori parlamentari.

La guerra in Ucraina rilancia, tra gli altri, il tema di chi fugge dai propri territori. Tema da lei affrontato anche in Commissione Affari Costituzionali, dove ha presentato emendamenti alle norme sulla cittadinanza con l’obiettivo di “riaffermare la necessità di un vaglio rigoroso, a tutela anche dell’identità nazionale”.

«La questione Ucraina rilancia con forza, tra gli altri, anche il tema dell’accoglienza dei profughi. Una grave vicenda umanitaria che pone tutti noi di fronte a un dovere morale. Su questo fronte il Governo si è mosso per tempo: il confronto con gli altri Paesi continua, l’Europa e i diversi stati membri dell’Unione hanno fatto scattare i protocolli previsti che vanno nella direzione dell’assistenza e dell’accoglienza. La proposta che ho presentato insieme al vice capogruppo di Coraggio Italia alla Camera, Stefano Mugnai, è quella di concedere un eventuale codice fiscale provvisorio ai profughi, in modo da garantire loro l’accesso anche alle cure sanitarie in maniera più rapida. Proposta che ha trovato poi applicazione».

Di recente ha presentato al ministro Giorgetti un’interrogazione sul tema “Intelligenza Artificiale, diritto d’impresa e competitività delle aziende italiane”. A che punto è l’Italia sulla strada dell’aggiornamento digitale, anche in considerazione che la sede di Bologna del Consorzio Cineca, entro l’anno, ospiterà Leonardo, uno dei supercomputer più potenti del mondo?

«Quello dell’intelligenza artificiale è un tema centrale per diversi settori della vita quotidiana, non solo delle imprese ma anche dei cittadini. Per questo è necessario poter contare su una disciplina chiara, sia a livello europeo che nazionale. L’Italia da questo punto di vista è uno dei Paesi che si sta attrezzando meglio, anche se c’è da fare ancora moltissimo. Stiamo parlando infatti di un aspetto che già oggi va ad impattare su diversi diritti fondamentali dei cittadini. Inoltre, avere chiarezza sulle norme relativa all’intelligenza artificiale permette alle aziende italiane di poter competere al meglio con le imprese straniere che adottano nuove tecnologie di AI».

Nella seduta delle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive, sono state osservate le sue proposte emendative sul cosiddetto Decreto Energia. Altro tema che torna di estrema attualità vista la guerra in Ucraina. 

«Sul Decreto energia abbiamo dato risposte nette al problema del cosiddetto caro bollette e sulle imprese energivore. E’ chiaro però che le soluzioni prese in considerazione non possono arrivare sempre e unicamente tramite meccanismi di bonus, bisogna approcciarsi in modo sistemico, anche attraverso politiche regionali di livello, incisive sul versante della transizione ecologica e delle rinnovabili. In tal senso, il Ministro Cingolani ha risposto in aula a Montecitorio ad un question time da me proposto, in particolare rilevando la quantità significativa di risorse già stanziate per il Sud Italia con la previsione di creare circa centomila nuovi posti di lavoro, anche per progetti rinnovabili offshore come, ad esempio, per i parchi marini eolici galleggianti (per le regioni Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna)».

Nella Giunta delle Elezioni della Camera, con riguardo allaCircoscrizione estero, uno dei temi affrontati è stato la verifica degli effetti della legge elettorale vigente e della regolarità del procedimento elettorale. Che scenari si aprono?

«Per gli italiani all’estero sono sorte delle difficoltà organizzative durante le ultime tornate elettorali. Questo è avvenuto soprattutto nella fase di controllo del voto. Con la Giunta delle Elezioni stiamo portando avanti un percorso che ha coinvolto anche la presidenza della Corte di Appello di Roma: l’obiettivo è lavorare su due fronti. Il primo è il miglioramento del procedimento di voto, il secondo è una migliore efficacia nella verifica regolamentare degli esiti elettorali. Un discorso che tiene in considerazione anche l’aspetto prettamente organizzativo: basti pensare che per le procedure elettorali per il voto degli italiani all’estero c’è un solo ufficio centrale, a Roma».

A proposito di politiche regionali, lei è di origine calabrese: come vede la programmazione di spesa dei fondi del Pnrr per la Calabria?

«La Calabria è stata tra le prime regioni a presentare il documento di programmazione alla commissione Ue ed ha già approvato il piano di interventi complementari al Pnrr. Di sicuro, in questa fase, la Regione sta ottenendo rilievo a livello nazionale soprattutto per la capacità di interlocuzione politica e per l’autorevolezza del Governatore Roberto Occhiuto. Da questo punto di vista, servirebbe di sicuro un ulteriore supporto da parte della giunta. Un tema sarà anche quello di accompagnare o comunque permettere agli enti locali di poter accedere a tutte le misure previste. Molto importante, in questa fase, è stato anche l’indirizzo politico del Ministro del Sud, Mara Carfagna». 

La pandemia, tra le altre problematiche, ha esasperato anche quella relativa al credito, sia per le famiglie che per le imprese. Lei è vicepresidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e siamo alla vigilia della pubblicazione della relazione annuale. Come ha reagito il sistema alle recenti difficoltà? 

«Nei prossimi giorni presenteremo la relazione sulla situazione del sistema bancario durante gli anni di pandemia. Quel che posso anticipare è che l’ordinamento bancario ha ben resistito, ma è evidente che il sistema ha potuto contare su un sostegno importante della Banca Centrale Europea e di risorse comunitarie specificamente dedicate. Per quello che riguarda il prossimo futuro, lo scenario vede possibili fusioni tra gruppi bancari per riuscire a essere più competitivi».

Riforma della Giustizia: sono stati accolti i suoi emendamenti, sottoscritti anche dall’onorevole Martina Parisse, anch’essa di Coraggio Italia, sul limite del ricollocamento dei magistrati a seguito della cessazione di mandati elettivi e sull’introduzione di criteri predeterminati per la valutazione della capacità del magistrato di organizzare il proprio lavoro. Che giudizio complessivo dà della riforma?

«Ho già espresso il mio apprezzamento,seppur con qualche nota critica, al ministro Marta Cartabia, la quale ha comunque dimostrato che non è vero che un ministro cosiddetto tecnico non abbia un indirizzo politico, se il suo indirizzo è quello costituzionale ed è quello dei valori essenziali della nostra Carta costituzionale. Detto ciò, non c’è solo il processo penale, c’è anche la delega civile, ci sono le tematiche riguardanti il diritto di famiglia e quello minorile, che sono state affrontate da questo governo e dal ministro, portando a nuove prospettive di intervento su tutte queste materie. Credo bisogna essere attenti, scegliendo opzioni politiche ragionevoli fondate sulla competenza e conoscenza della materia, anche quando parliamo di un organo di rilevanza costituzionale come il Csm: in questo ambito le riforme vanno portate avanti con grande equilibrio e nel solco dei principi e valori costituzionali. Serviranno, a tal proposito, ulteriori approfondimenti anche sul piano normativo». 

Lei partecipa, come relatore, anche alla stesura del testo unificato sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. A che punto è il lavoro?

«Il testo unificato propone una regolamentazione  piu’ chiara e puntuale  per tutelare la volontà popolare e per disciplinare il commissariamento. Troppo spesso infatti emergono problematiche rispetto a questi due aspetti. Un primo aspetto è offrire maggiori garanzie al voto popolare, fermo restando ovviamente la fermezza necessaria a combattere duramente le eventuali  infiltrazioni di tipo mafioso nell’ambito amministrativo. Il documento porta anche la  firma dell’onorevole Jole Santelli, con il lavoro poi, molto importante, dei parlamentari Nesci, Cannizzaro e Bruno Bossio».  

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