Nell’intervista a Repubblica il leader di Italia Viva Matteo Renzi ne ha per tutti, dalla lite con Calenda, all’estremismo di Schlein, all’alleanza (esclusa) con il governo. Ma come dimenticare il “chiodo nero” da Maria De Filippi?
“La rottura con Calenda è inspiegabile, persino per gli addetti ai lavori. Un ‘alternativa riformista al sovranismo di Meloni e all’estremismo della Schlein deve esserci. Lo chiede la società italiana”. Così afferma Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nell’intervista a Repubblica.
“Schlein dovrà dare qualche risposta (prima o poi)”
Su “l’estremismo” della Schlein afferma che “ha vinto su una piattaforma radicale: se è coerente con le primarie, rompe coi riformisti; se torna indietro tradisce i suoi; se sta nel mezzo scontenta tutti. Prima o poi dovrà dare qualche risposta (su termovalorizzatore, lavoro, nucleare, utero in affitto, Ucraina)”.
Con Calenda “il problema non sono io”
Per quanto riguarda Calenda, Renzi afferma di aver fatto il possibile, ma non è andata: “Il problema non sono io. L’ho sostenuto. Gli ho trasferito anche un milione e mezzo di euro un milione e mezzo di euro dai fondi di Italia Viva per le campagne di affissione col suo volto”.

Esclusa alleanza tra Terzo Polo e Pd
L’alleanza tra Terzo Polo e Pd alle politiche è esclusa ” perché nel 2024 si vota con il proporzionale e nel 2027 magari ci sarà la riforma presidenziale. Il tema è se i riformisti resteranno nel Pd”

Escluso anche appoggio al governo
L’ex premier esclude anche un suo possibile appoggio al governo: “Non ci crede nessuno, nemmeno Meloni. Se la premier avrà problemi il soccorso arriverà dai grillini. Ma conoscendola farà di tutto per evitare di battere cassa a Conte. Lo tiene al caldo accontentandolo coi Bonafede di turno, ma non è il suo tipo”.
L’armocromia
Stefano Cappellini, sul dibattito “armocromia”, ricorda a Renzi il chiodo indossato da Maria De Filippi. “Ha ragione. L’unica differenza è che quelli della sinistra che mi attaccarono allora, al grido “il segretario del Pd non si fa fotografare così”, oggi difendono Schlein”.

Pasticcio Def: “I 5S incassano da accordi sotterranei con la maggioranza…”
Sul pasticcio Def, “c’è impreparazione. Non hanno ricordato ai parlamentari che il pone del 25 aprile non è sacro. O almeno non quanto il Def. Mi colpisce l’arroganza della Camera il giorno dopo: hai fatto una figuraccia? Bene, rimedia e lascia perdere. Andare addosso all’opposizione è stato un gesto tracotante. Poi qualcuno prima o poi noterà che il Pd va allo scontro fisico in aula mentre i 5S incassano sempre dagli accordi sotterranei con la maggioranza. La mattina della rottura sul Def la destra ha votato Bonafede alla Tributaria. E prima c’erano stati la Vigilanza e le vicepresidenze D’Aula. I grillini sono all’opposizione di giorno e fanno accordi con la maggioranza di notte”.
Rischia anche Meloni
Per il Terzo Polo “ci siamo impegnati a fare una lista unica alle Europee del 2024, aperta a Più Europa e alle forze civiche. Se va “tutto come deve andare, Meloni arriva al 2027 ma cambia la composizione del governo dopo le Europee. Se poi combinano qualche pasticcio, allora rischia anche la premier”.