Il leader di Italia Viva promette sobrietà: «Nessuna festa in caso di 10%. Noi eviteremmo la Meloni a Chigi»
«Sono stato sobrio quando abbiamo fatto il 41%, figuriamoci se mi metterò a ballare nel caso in cui il Terzo Polo arrivasse al 10% nelle elezioni del 25 settembre», ammette Matteo Renzi leader di Italia Viva, durante un’intervista rilasciata a “Quotidiano Nazionale”. Il segretario di Iv, dunque, smentisce la possibilità di una festa con il suo partito ai Fori Imperiali, nel caso in cui i risultati elettorali siano quelli sperati.
«La verità è che più della percentuale raggiunta da noi, mi interessa il nome del premier. Ormai è chiaro che le alternative siano due, Giorgia Meloni o la riconferma di Draghi» spiega Renzi, che poi sottolinea: «Dipende da noi, se facciamo il botto rimane Draghi, altrimenti va la Meloni».
«Letta non è cattivo, solo non fa del mestiere politico il suo forte»
Sul PD, che per ribaltare le previsioni dovrebbe essere il partito più votato, Renzi spiega: «Purtroppo Letta ha commesso tanti errori. Sono sinceramente dispiaciuto per i tanti militanti appassionati, ma la strategia adottata dal nuovo segretario li porterà alla disfatta».
Poi, riferendosi alle questioni interne del PD, rincara la dose: «Letta non è cattivo, solo non fa del mestiere del politico il suo forte. Nessuno ha il coraggio di ammetterlo, ma se la Meloni salirà a Chigi, sarà per demerito di Letta. Non è un caso che i principali dirigenti del partito stiano pensando più che altro al congresso del giorno dopo, non lo ammettono ma è così».
Domani Matteo Renzi lancia la sua campagna elettorale da un luogo storico. Dalle 20, infatti, tornerà a parlare al Palazzo dei Congressi di Firenze, dove, 14 anni fa, partì la sua avventura politica.
A tal proposito, dice: «Sono felice di ritornare, è un luogo a me caro e vi riparto con lo stesso entusiasmo vecchio di 14 anni -aggiunge- anche domani ricorderemo, come nel 2008, che la politica è una cosa nobile, che si fa col coraggio e col sorriso. Non siamo interessati a poltrone e rendite di posizione, mai ci interesseranno».