“Dobbiamo accompagnare e agevolare la trasformazione del nostro sistema produttivo, in equilibrio con la decarbonizzazione“. Queste sono le parole espresse dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin all’evento organizzato da Engie in collaborazione con il Sole 24 Ore “La transizione efficiente: nuove soluzioni per l’energia del futuro”.
Durante il convegno sono stati presentati i risultati dello studio “Roadmap to 2030: scenari e indicazioni di policy alla luce dei nuovi target di decarbonizzazione”, realizzato da ENGIE in collaborazione con il Politecnico di Milano. Con un parterre di ospiti qualificati, l’obiettivo è stato quello di stimolare un confronto sulle strategie e le policy necessarie per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione che l’Italia e l’Europa si sono date.
Pichetto: “Intervenire con determinazione”
Il ministro Pichetto ha posto il focus sull’importanza della decarbonizzazione: “Anche se non abbiamo le materie prime. Dobbiamo cavalcare tutto questo come uno dei modi per consegnare un Paese migliore alle prossime generazioni, o almeno per creare le condizioni perché possiamo migliorarlo“. “Abbiamo ancora un bel pezzo di strada da fare rispetto agli obiettivi al 2030“, ha ricordato. “La tecnologia e il cambiamento della struttura storica del settore energetico sono elementi fondamentali, a partire dalla riduzione delle emissioni: bisogna percorrere tutte le strade della decarbonizzazione, chiudendo con il carbone e puntando sulle rinnovabili“, ha poi aggiunto il ministro.
Pichetto si è poi concentrato sul fotovoltaico agricolo per trovare un equilibrio tra le varie esigenze territoriali, settoriali e la tutela delle aree coltivate. A margine dell’incontro “La transizione efficiente: nuove soluzioni per l’energia del futuro” ha poi risposto in merito all’articolo 5: “Gli uffici stanno scrivendo quello che è stato l’accordo politico, credo che sia a posto“, indicando che “con il decreto aree idonee vedremo di porre le opportune correzioni. È una proposta di concerto, gli uffici si vedranno per adeguare quella che è la proposta di aree idonee all’ultimo decreto“.
Lo studio di ENGIE e del Politecnico di Milano
“Roadmap 2030: scenari e indicazioni di policy alla luce dei nuovi target di decarbonizzazione” è lo studio realizzato da ENGIE in collaborazione con il Politecnico di Milano. Si tratta di un’analisi dell’attuale contesto energetico italiano messa in relazione con gli obiettivi che l’Italia deve raggiungere entro il 2030 per contribuire al più ampio percorso di transizione energetica, indicato anche dai target europei.
L’Unione europea si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, puntando a un’economia a emissioni nette di gas serra pari a zero. Questo ambizioso traguardo costituisce il fulcro del Green Deal, è vincolante giuridicamente grazie alla Legge sul Clima europea e sta indirizzando un numero crescente di Direttive che hanno il compito di indicare le concrete azioni da intraprendere.
Engie ricorda come il principio “Energy Efficiency First” sia essenziale per promuovere un’economia a bassa intensità di carbonio. Per affrontare questa sfida e creare valore durante questa transizione energetica, è fondamentale una stretta collaborazione tra gli operatori energetici e gli altri stakeholder. Proprio in quest’ottica, lo studio ha l’obiettivo di identificare raccomandazioni utili per i policy maker nel definire azioni di supporto per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione e di efficienza energetica in Italia.
All’incontro – oltre al ministro Pichetto – erano presenti: Monica Iacono, CEO ENGIE Italia, Fabio Tamburini, direttore Il Sole 24 Ore, Vittorio Chiesa, chairman POLIMI Graduate School of Management, Celestina Dominelli, giornalista Il Sole 24 Ore, Mario Baccini, sindaco di Fiumicino, Lucia Grandoni, direttore Sviluppo Patrimonio Conad Adriatico, Giuseppe Pasini, presidente Feralpi, Paolo Arrigoni, presidente GSE, Ilaria Bertini, direttrice Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica ENEA, Federico Boschi, capo dipartimento Energia, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Stefano Besseghini, presidente ARERA.
Transizione energetica: i punti di svolta
Dall’incontro emerge un netto contrasto tra amministrazioni pubbliche e private che rallenta qualsiasi tipo di investimento. Ci vogliono norme chiare che favoriscono gli interventi a medio-lungo termine. “Come fare il fotovoltaico nella Pianura Padana dove ci sono le eccellenze agricole del nostro Paese? Servono regole chiare e precise in grado di indicare la retta via anche ai privati” ha affermato il presidente Feralpi, Giuseppe Pasini nel corso degli interventi.
Il presidente del Gse, Paolo Arrigoni ha sottolineato l’importanza della promozione nei territori “per fare in modo che Pubblica amministrazione e imprese sappiano quali sono i meccanismi disponibili per l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Da settembre stiamo cercando di incontrare studenti, imprese, pubbliche amministrazioni, associazioni categoria e camere di commercio. Di fatto, il Gse sta potenziando il supporto per far capire come sfruttare questi strumenti.
L’Ad di Engie, Monica Iacono, in occasione della presentazione Roadmap to 2030: scenari e indicazioni di policy alla luce dei nuovi target di decarbonizzazione, ha sottolineato come la transizione energetica non sia più un’opzione, bensì un obbligo. “E’ diventato evidente che il
costo del non fare rischia di essere più elevato di quello di fare. Viviamo in un contesto geopolitico molto complesso e la transizione è dunque importante anche per una questione di sicurezza e non solo climatica e l’efficienza energetica è un pilastro fondamentale“.
“Se andiamo avanti di questo passo non raggiungeremo mai gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. Il tema importante sarà fare uno sforzo sull’efficienza energetica. E’ poi necessario ridurre le emissioni di almeno cinque volte in più rispetto all’attuale trend annuale, e raddoppiare lo sviluppo delle rinnovabili per raggiungere i target al 2030“, ha concluso.