Il Mes agita l’esecutivo, e non solo. La Commissione Bilancio, presieduta da Giuseppe Mangialavori di Forza Italia, ha dato il via libera al parere contrario con l’ok di Fratelli d’Italia e Lega. La maggioranza si sgretola nel giorno in cui la Camera dei deputati doveva votare la proposta di ratifica della modifica del Meccanismo europeo di stabilità.
Se da una parte gli azzurri scelgono l’astensione, dalle opposizioni emergono linee nettamente differenti. Di fatto, a favore della ratifica c’è il Partito Democratico, Azione e Italia Viva, mentre il Movimento 5 Stelle ha deciso di non partecipare ai lavori.
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Mes, la chiamata di Meloni
La mossa del ‘no’ era stata decisa a tavolino, anzi al telefono, dopo che è stata chiusa l’intesa sul patto di Stabilità. La premier Giorgia Meloni aveva sentito più volte Matteo Salvini e Antonio Tajani sulla la questione del Mes. In chiamata concordano: “Così non possiamo votarlo“. La presidente del Consiglio già aveva deciso e il pressing su Salvini è stato decisivo. “Il Mes non ci serve, serve alla Germania, le nostre banche sono solide” afferma il sottosegretario di FdI, Giovambattista Fazzolari. Un pensiero certamente condiviso, ma non da tutti i leader della maggioranza.
Da una parte il no di Fratelli d’Italia e Lega, dall’altra la via dell’astensione di Forza Italia e Noi Moderati. Di fatto, gli azzurri chiariscono la loro posizione: “Sul Mes non avremmo mai potuto votare no, visto che eravamo a favore dall’inizio. Ma così com’è non ci soddisfa. Se salva-banche deve essere, serve un controllo, una governance davanti al Parlamento europeo e non la totale discrezionalità degli organi direttivi“.
Mes: la maggioranza si sgretola
La deputata di FdI Ylenja Lucaselli afferma: “Erano giorni che le opposizioni dicevano che stavamo scappando, così dimostriamo di non avere paura. Siamo stati sollecitati per giorni su questo tema ed è giusto rispondere, visto che le opposizioni ci tenevano così tanto“. In Aula Fdi voterà contro la ratifica dell’accordo sulla modifica del Mes, ma il partito di Giorgia Meloni ha comunque chiesto una inversione dell’ordine del giorno per anticipare la discussione sulla ratifica.
Segue la posizione della Lega. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini afferma: “La Lega non ha cambiato idea in 20 anni, il Mes è uno strumento inutile se non dannoso che porterebbe un lavoratore italiano o un pensionato italiano a dover mettere dei soldi per salvare una banca tedesca. Non penso sia utile e, siccome il Parlamento è sovrano, il Parlamento vota in base all’interesse nazionale italiano: i tedeschi fanno gli interessi tedeschi, noi facciamo quelli degli degli italiani“.
Dopo i fatti di ieri, in molti suppongono che le fratture interne alla maggioranza siano più evidenti che mai. Eppure, i tre partiti sembrano recitare in coro: “Nessun rischio per l’unità della maggioranza. Il Mes non è mai stato nel programma comune“.
Mes: la linea di Forza Italia e Noi Moderati
Dal loro canto, Forza Italia e Noi Moderati hanno preso la loro posizione sul Mes: l’astensione. “Forza Italia esprimerà un voto di astensione responsabile da una votazione irresponsabile. E da domani ricominceremo a lavorare con serietà e impegno, come sta facendo il ministro Tajani, per i veri temi che riguardano il futuro dell’Europa e dell’Italia” ha detto in Aula alla Camera il deputato azzurro Andrea Orsini.
“Noi Moderati si asterrà. Del Mes non gliene frega a nessuno dell’opposizione, ma vogliono dimostrare che la maggioranza è divisa, l’Italia non è autorevole. Noi dovremmo fare tutti il tifo nella stessa direzione” ha poi sottolineato alla Camera Maurizio Lupi.
Mes: l’attacco dell’opposizione
Il parere contrario sul Mes ha lasciato spiazzata l’intera Aula. Dal Pd, Enzo Amendola attacca: “La crisi politica di questo governo non sta nei numeri ma nelle sue politiche. Sul patto di stabilità, il ricatto del governo sul Mes si è svelato ieri. Siete uniti dal potere, ma il potere per il potere non fa una politica. Un governo che sull’Europa non fa una scelta univoca non è un governo“. E su Giorgetti aggiunge: “Lo dico col massimo rispetto, abbiamo lavorato insieme ma un ministro che viene sbugiardata da questa aula, sbeffeggiato dal leader del suo partito, è un ministro che dovrebbe trarre le conseguenze“.
Parole dure anche dal vicepresidente di Alleanza verdi e sinistra, Marco Grimaldi: “Il parere presentato in commissione Bilancio dimissiona il ministro Giorgetti oltre ad essere un vulnus procedurale gravissimo. Il Mes ha mandato in frantumi la maggioranza, e la credibilità di Meloni”.
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