Mattarella a Genova per il 25 aprile: “È sempre tempo di resistenza, lo insegna Papa Francesco”

Alla fine della cerimonia, il Presidente della Repubblica ha deciso di avvicinarsi alle transenne per salutare le  persone fuori dal Teatro Nazionale di Genova. Proprio in questa occasione, il Capo dello Stato ha deciso di rivolgersi ai presenti con un sonoro: "Viva il 25 aprile", che si è fatto largo tra gli appalusi e le ovazioni della gente

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Nel giorno in cui si festeggia la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scelto di essere presente nella città di Genova, città insignita della medaglia d’oro al valor militare per aver sconfitto l’esercito tedesco con la sola forza della Resistenza e della cittadinanza. Nel capoluogo ligure, quindi, il Capo dello Stato ha preso parte alle celebrazioni di questa giornata, nella consapevolezza della particolarità della situazione.

Il programma dell’evento, pronto ormai da settimane, ha infatti dovuto subire una leggera variazione a causa del cambio di agenda del Presidente, dettato dalla morte improvvisa di Papa Francesco. I funerali del Santo Padre si svolgeranno solo domani alle 10, ma il Capo dello Stato è dovuto tornare al Quirinale già nel pomeriggio per eventuali incontri con le delegazioni estere che giungeranno a Roma per le esequie e anche per prepararsi in vista dell’evento.

Così, la visita del Presidente è stata anticipata alle 12 invece che alla 16 e di conseguenza il corteo per l’80esimo anniversario della liberazione si è svolgerà a Genova nel pomeriggio e non più la mattina. Mattarella è arrivato al Teatro Nazionale Ivo Chiesa di Genova per prendere parte ad una cerimonia, in cui è prevista anche l’inaugurazione di un progetto di Davide Livermore, diretto da Giorgina Pi, ovvero lo spettacolo D’Oro. Il sesto senso partigiano“, tratto dal libro di Gad Lerner e Laura Gnocchi.

25 aprile, per Mattarella prima tappa a Roma e poi a Genova

Sergio Mattarella ha dato inizio alle celebrazioni del 25 aprile a Roma. Come consuetudine, il Capo dello Stato era presente alle 9:30 all’Altare della Patria, dove ha deposto una corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto. Si tratta del ritorno agli impegni ufficiali del Presidente dopo l’operazione subita nei giorni scorsi per l’impianto di un pacemaker. Con lui anche le più alte cariche dello Stato, compreso il primo ministro, Giorgia Meloni, il presidente del Senato, Ignazio la Russa, e quello della Camera, Lorenzo Fontana, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

A seguito di questa prima celebrazione, il Capo dello Stato si è messo in viaggio verso il capoluogo ligure, consapevole dei tempi strettissimi che hanno rischiato di far saltare un programma ben realizzato. Al suo arrivo, il Presidente della Repubblica si è recato inizialmente in visita al cimitero monumentale di Stagliano per deporre una corona al campo dei partigiani, per poi raggiungere il Teatro Nazione Ivo Chiesa e assistere alla cerimonia prevista.

Al suo arrivo ad attenderlo era presente il picchetto d’onore. Accorse anche decine di cittadini, che hanno assistito alla cerimonia, durante la quale il Capo dello Stato ha reso omaggio alla lapide davanti alla quale è stata posta la corona della Presidenza della Repubblica. Al Teatro Nazionale, al momento in cui Mattarella ha preso la parola è stato accolto da una vera e propria standing ovation. Il presidente ha ricordato l’importanza della resistenza che ha avuto luogo nella Regione Liguria, che si è “opposta a un conflitto nato non per difendere la propria comunità ma come aggressione alla libertà di altri popoli“.

Mattarella ha chiarito che la Resistenza nel corso della Seconda Guerra Mondiale è stata cruciale per la sconfitta nazista, in quanto “le forze dell’Asse ebbero difficoltà a presidiare le aree verso le quali premevano le forze alleate e le zone interne  sempre più nelle mani della Resistenza“. Proprio da queste azioni, fondate su ideali di fraternità e collaborazione, sarebbe nata l’idea “dell’Europa dei popoli“, che oggi si basa sul concetto di sovranità popolare, come espressa dal Parlamento di Strasburgo.

Il Presidente della Repubblica ha poi deciso di citare alcune riflessioni di Papa Francesco, venuto a mancare lo scorso lunedì, sottolineando come il concetto di pace non possa essere un’esclusiva di pochi. “Il Santo Padre ci ha esortato a superare conflitti anacronistici, ricordandoci che ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte“, ha ricordato, aggiungendo che è proprio per questi motivi che è “sempre tempo di resistenza“.

Ad oggi, quindi, secondo il Capo dello Stato, uno degli ostacoli principali da superare è quello dell’astensionismo, che rischia di portare i Paesi ad una “democrazia a bassa intensità“, che andrebbe contro tutto ciò per cui chi è venuto prima di noi ha lottato. Alla fine della cerimonia, il Presidente della Repubblica ha deciso di avvicinarsi alle transenne per salutare le  persone fuori dal Teatro Nazionale di Genova. Proprio in questa occasione, il Capo dello Stato ha deciso di rivolgersi ai presenti con un sonoro: “Viva il 25 aprile“, che si è fatto largo tra gli appalusi e le ovazioni della gente.

Mattarella, annulla la visita a Villa Migone

Risulta invece annullata la visita a Villa Migone, uno dei luoghi simbolo della Liberazione di Genova. Si tratta del posto in cui il generale tedesco Meinhold firmò la resa davanti al Comitato di Liberazione nazionale. Questa decisione, però, sarebbe stata presa non a causa della morte del Pontefice, ma per il pericolo che Mattarella potesse affaticarsi troppo. Il Capo dello Stato è stato infatti operato lo scorso 8 aprile per l’inserimento di un pacemaker. L’intervento non ha causato complicanze e sembrerebbe che il presidente sia asintomatico, ma la cancellazione della visita sarebbe stata una scelta di tipo precauzionale.

Alla fine delle celebrazioni di una delle città che scrisse alcune delle pagine più importanti della lotta partigiana al nazifascismo, Mattarella ha fatto ritorno al Quirinale, pronto per gli incontri istituzionali legati alla morte improvvisa del Santo Padre.

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