Niente crisi o appoggi esterni: questa l’indicazione che emerge a fine giornata dopo la conferenza stampa del premier e l’incontro con il capo dello Stato. Le fibrillazioni in casa Lega e Movimento Cinque Stelle destinate a rientrare. Almeno per il momento
Un vertice che era stato già programmato per fare il punto sul dopo-Madrid, ma che, alla luce del momento politico interno, assume un’importanza doppia. Il premier Draghi e il capo dello Stato Mattarella si vedono nel pomeriggio, al termine di una giornata ancora caratterizzata dalle fibrillazioni sia in casa Lega (ci sono da metabolizzare i risultati deludenti delle amministrative) sia in casa Movimento Cinque Stelle (con l’affaire Draghi-Grillo ancora da smarcare del tutto).
Troppe sfide in ballo: avanti fino alla fine
L’idea sia di Mattarella che di Draghi è quella di ricucire e ripartire: troppe le partite ancora in ballo. Troppe e troppo importanti: il Pnrr che deve essere portato a compimento, la guerra in Ucraina, la siccità e l’aumento dei prezzi, la pandemia. Se alcuni esponenti politici stanno pensando di poter andare al voto, o comunque di ragionare a un appoggio esterno, ecco che dall’incontro tra Mattarella e Draghi emerge chiaro il messaggio che l’interesse nazionale è quello di continuare sulla linea Draghi. E lo stesso premier lo ha spiegato anche in conferenza stampa, in cui ha sottolineato più volte il ruolo centrale del M5s nella maggioranza. Segreterie e pontieri dei partiti dunque al lavoro: non è questo il momento di strappare.
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