Il leader francese in un intervento all’Europarlamento: «Dobbiamo costruire la pace sia con l’Ucraina che con la Russia»
«Non si fa la pace umiliando la Russia. Ora dobbiamo costruire la pace senza escludere nessuno, partendo da Ucraina e Russia». Se da Mosca sono arrivate parole in tono minore rispetto alle aspettative degli addetti ai lavori, a proseguire su questa linea è il leader francese Emmanuel Macron, intervenuto all’Europarlamento.
Le parole di Macron
Macron, il leader occidentale che più è stato in contatto con Putin, nel solco di un approccio dialogante con Mosca ha preso le distanze dalla linea intransigente di Washington e Londra. «Oggi abbiamo visto due volti diversi, il linguaggio della guerra, a Mosca, e quello della pace, a Strasburgo. Domani avremo una pace da costruire e dovremo farlo con Ucraina e Russia attorno al tavolo, ma questo non si farà né con l’esclusione reciproca, né con l’umiliazione o lo spirito di vendetta».
Il faro resta quello del sostegno all’Ucraina, ha puntualizzato Macron, tanto da proporre la creazione di una «comunità politica europea» in cui potrebbe rientrare Kiev in attesa del lungo percorso di adesione all’Ue. Ma deve essere altrettanto chiaro, ha aggiunto, che «non siamo in guerra contro la Russia ed è necessario evitare qualsiasi escalation con Mosca».
Le reazioni in Italia
In Italia il discorso distensivo di Macron verso Mosca è stato particolarmente apprezzato da Matteo Salvini. «Non siamo in guerra con la Russia, è ora di lavorare per la pace», ha detto il segretario della Lega, tra i più tiepidi nella maggioranza sul sostegno militare a Kiev. Salvini lo ha ribadito rivolgendosi anche al premier: «Spero che il viaggio di Draghi in America porti pace e non altre armi».