Il Premier al Corriere della Sera «Non sono stanco, il governo prosegue il suo lavoro» e racconta di aver parlato con Mosca: «Non è ancora tempo di pace»
Intervista di Pasqua di Mario Draghi che, interpellato dal Corriere della Sera, ha parlato di prospettive future e grado di coesione della maggioranza di governo. Il Premier è stato molto diretto: «In questo momento di grande instabilità interna ed esterna, in seno alla maggioranza abbiamo fatto tutto molto bene. Questo governo di unità nazionale vuole continuare a lavorare».
Niente dimissioni
Draghi ha negato le voci che lo volevano pronto alle dimissioni poiché “stanco” e ha chiarito il suo futuro. «Andiamo avanti fino in fondo, finché riusciremo a fare il bene del Paese non sono stanco e reggeremo in aula sulle riforme del Fisco e della Giustizia».
La telefonata con Putin
In merito al capitolo bellico Draghi ha ammesso di aver parlato con Putin, cercando di dissuaderlo dal proseguire le operazioni militari: «Prima dell’inizio delle ostilità ci siamo sentiti al telefono con il presidente Putin e ci eravamo accordati per risentirci, salvo poi vederlo lanciare un’offensiva poche settimane dopo». Il Premier ha aggiunto dettagli di una chiacchierata avvenuta recentemente: «Ho chiesto il raggiungimento della pace e l’ho intimato di incontrare Zelensky, mi è stato risposto che i tempi non sono ancora maturi». Chiosa finale sulla sanzioni e sulle eventuali ricadute delle stesse «Stiamo parlando di una guerra, per raggiungere la pace bisogna fare dei sacrifici».