Ddl voto in condotta passa al Senato e Valditara festeggia, ma cosa c’è di realmente nuovo?

Secondo le opposizioni il ddl risulta "autoritario", soprattutto perché non accompagnato da una campagna di prevenzione, mirata alla sensibilizzazione e all'educazione degli studenti. Valditara però si dice soddisfatto, così come Antonello Giannelli di Anp che sottolinea: "Il ddl restituisce autorevolezza agli insegnanti"

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A scuola ci si deve comportare bene” dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara risponde con un decreto legislativo apposito, concernente diverse questioni relative alla scuola e ormai famigerato per il tema del “voto in condotta“. Il ddl ieri è passato al Senato con 74 voti favorevoli e 54 contrari a dimostrazione che la politica italiana è piuttosto spaccata sul tema.

In fin dei conti la parte del ddl sulle punizioni agli studenti che delinquono o che non rispettano le regole scolastiche sembra una riproposizione di un modello già esistente e solamente ricordato. Diverse proposte, poi, sono addirittura state bocciate dagli stessi insegnanti ed esperti di pedagogia, che le hanno ritenute inadatte al contesto scolastico italiano.

Valditara però tira dritto, soddisfatto di aver tenuto fede alle promesse portate avanti in questi mesi e riproposte ogni qual volta un episodio di violenza nelle scuole iniziava a fare notizia. Il ministro dell’Istruzione, infatti, è stato accusato di voler fare propaganda, sia sugli episodi di aggressione nelle scuole sia sui fatti di Pioltello. Il Consiglio dei ministri sarebbe al lavoro su un decreto che vieti alle scuole di sospendere le lezioni in occasione di feste non riconosciute dallo Stato. Valditara, però, ha voluto sottolineare: “Gli studenti che vorranno festeggiare stando a casa saranno giustificati“.

Il contenuto del decreto legge promosso da Valditara

Il ddl che sta facendo discutere le opposizioni e parte degli insegnanti e dei presidi d’Italia riguarda le sanzioni nei confronti degli studenti che non si comportano in modo adeguato durante il periodo di permanenza a scuola. Chi aggredisce gli insegnanti non rischierà solo una multa pari a 500 euro, ma potrebbe arrivare a dover risarcire il plesso fino a 10mila euro. Chi, anche alle scuole medie, conclude l’anno scolastico con un‘insufficienza in condotta sarà bocciato, chi invece si presenterà con 6 come voto all’anno successivo, o all’esame di Maturità, sarà costretto a redigere un elaborato scritto sui temi dell’educazione civica.

In discussione anche il tema delle sospensioni: chi riceve una sospensione breve dovrà comunque frequentare le lezioni, chi invece viene punito con una sospensione lunga dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale all’interno di strutture convenzionate. Queste però sono disposizioni già presenti nei regolamenti scolastici.

Scuola
Con il ddl del ministro Valditara il voto in condotta assume un’importanza strategica a scuola

Chi invece alle scuole superiori arriverà al quinto anno con un voto pari o inferiore all’8 in condotta non potrà puntare a prendere il massimo dei voti all’esame di Maturità. Una punizione esemplare che trasforma il voto in condotta nel voto più importante tra tutte le materie. Una novità che però a molti non sembra funzionale se non accompagnata da un’adeguata campagna di prevenzione, basata sulla sensibilizzazione e l’educazione civica degli studenti.

A proposito di voti, alle scuole elementari saranno eliminati i voti estesi (Avanzato, Intermedio, Base e Insufficiente), nuovamente sostituiti dai giudizi sintetici (Ottimo, Buono, Sufficiente e Insufficiente), che erano stati eliminati solo tre anni fa. Una proposta duramente attaccata dalla categoria degli insegnanti, che ritengono tale decisione un passo indietro per il sistema scolastico italiano.

La critica delle opposizioni

Mentre Valditara festeggia la vittoria in Senato e si prepara per quella quasi scontata alla Camera, le opposizioni continuano a palesare i loro dubbi sulla riforma. Innanzitutto, il modello creato da Valditara, basato su punizioni e strumenti di terrore, viene definito “autoritario“. Simona Malpezzi (Pd), proprio su questo argomento, ha dichiarato: “Ricordiamoci che a scuola la valutazione, anche quella della condotta, deve avere sempre valore educativo“.

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Simona Malpezzi (Pd)

Carlo Braga, preside di un istituto tecnico di Bologna, ha sostenuto: “Non vediamo cambiamenti radicali, bastava la disciplina già esistente. E comunque se con gli studenti non dialoghi l’effetto autoritario sparisce“. La sola punizione, quindi, che sia solo a livello di voto o anche di valore sociale, non risulta funzionale se non accompagnata da una campagna di sensibilizzazione e di educazione al rispetto dell’altro, che si tratti di un insegnante o di un compagno.

In questo senso, Attilio Frattini di Dirigentiscuola ha sottolineato: “Condotte gravi e reiterate ora hanno una loro risposta immediata. Però aspettiamo ancora le misure preventive perché, senza queste, le sanzioni snaturano la scuola come luogo educativo“. A favore del ddl, invece, Antonello Giannelli di Associazione nazionale presidi (Anp), che ha evidenziato come la proposta di Valditara miri a “ridare autorevolezza agli insegnanti“, per poi aggiungere: “A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive, io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti“.

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