Autonomia, le opposizioni esultano: 500mila firme per il referendum in 10 giorni

"Non ci fermeremo qui" ha sostenuto la segretaria del Pd Elly Schlein, mentre gioiva per il grande risultato. Sembrerebbe che il nuovo obiettivo del centrosinistra sia quello di toccare quota un milione di firme

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Le opposizioni possono finalmente cantare vittoria: la raccolta firme per il referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata ha raccolto le 500mila firme necessarie per sottoporre il quesito alla Corte di Cassazione. E non lo ha raggiunto a fatica, perché sono bastati una decina di giorni affinché l’obiettivo posto dal centrosinistra e dalle associazioni venisse raggiunto. Ora, però, non è il momento di fermarsi, come confermano i vari leader di partito che sono pronti ad alzare la posta per mostrare a questo governo che il popolo vuole l’Italia Unita e non desidera la frammentazione regionale.

Questo successo non è altro che l’antipasto della batosta che aspetta Meloni quando i cittadini voteranno contro questa riforma“, così Riccardo Magi, segretario di +Europa, esulta per il successo della raccolta firma organizzata dalle opposizioni. I banchetti in giro per l’Italia con rappresentanti che spiegano e invitano i cittadini alla firma, così come la piattaforma online che in pochi minuti permette di partecipare alla raccolta, si sono rivelati un successo e hanno caricato di positività il centrosinistra, che si è unito per dire “no” alla cosiddetta “legge spacca-Italia“.

Riccardo Magi (+Europa), autonomia differenziata
Riccardo Magi, segretario +Europa

Anche se l’obiettivo sembrerebbe raggiunto, la raccolta firme continuerà e a questo punto resta da comprendere se la Corte di Cassazione riconoscerà realmente la raccolta firme e permetterà di indire un referendum abrogativo affinché siano i cittadini stessi a decidere per il futuro dell’Italia. Il centrodestra ha commentato in parte il successo delle opposizioni, con Licia Ronzulli che ha tuonato: “Le opposizioni sono divise su tutto, sono d’accordo solo sul no all’Autonomia. Ma è il loro referendum che spacca il Paese, non la nostra riforma“.

Autonomia, la raccolta mista delle firme

Contro l’Autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta” è questo il nome della raccolta firme online che in soli dieci giorni ha superato le 360mila partecipazioni e che potrebbe nelle prossime ore raggiungere individualmente il risultato delle 500mila firme. Infatti, al momento, l’obiettivo è stato raggiunto grazie alla partecipazione dei cittadini sulla piattaforma online e nei banchetti sparsi per le diverse piazze del nostro Paese. La Cgil ha dichiarato che dall’apertura della raccolta, le firme sono state circa 100mila, mentre il Pd ne ha conteggiate altre 80mila.

Elly Schlein
Elly Schlein, segretaria del Pd

Il risultato, dunque, è stato raggiunto, almeno su carta. Le opposizioni, però, non ritengono saggio fermarsi, sostenendo che il maggior numero di firme possa dimostrare la reale convinzione del popolo sull’Autonomia differenziata. C’è quindi chi vocifera che tra i corridoi del Pd e delle associazioni ora si punti al milione di firme. “Le 500 mila firme per il referendum contro l’autonomia differenziata sono un traguardo davvero importante, ma non ci fermeremo qui” ha infatti dichiarato il volto dei dem, Elly Schlein.

La segretaria del Pd ha infatti sostenuto che “il Paese è convinto che quella legge sia sbagliata e pericolosa e la nostra battaglia continuerà con tutte le persone che si sono già mobilitate e che continueranno a farlo nelle nostre feste, nelle strade e nelle piazze“. La raccolta firme, poi, rappresenta per Schlein la conferma che il lavoro finora svolto, nell’ottica della costruzione di uno schieramento che possa far fronte al governo Meloni, stia davvero iniziando a dare i suoi frutti. “Un’alternativa a questa destra è possibile e noi la stiamo costruendo, insieme” ha infatti esultato la dem.

Autonomia, la soddisfazione delle opposizioni

Sulla raccolta firme contro l’Autonomia differenziata non è stata solo Elly Schlein a cantare vittoria e a mostrare la sua soddisfazione. Il leader pentastellato Giuseppe Conte, ha parlato di “un segnale fortissimo, una grande ondata di partecipazione” che dimostrerebbe che “i cittadini non si fanno ingannare” proprio perché starebbero aderendo in massa all’appello per l’abrogazione. “Non vogliono vivere in un’Italia divisa, frammentata in tante regioni e in tutte le materie, dalla sanità all’istruzione, dai trasporti al commercio” ha tuonato Conte, sostenendo anche lui che “questo è solo l’inizio, non ci fermeremo qui“.

Giuseppe Conte, leader del M5S
Giuseppe Conte, leader del M5S

Questi dati ci dicono che è una grande risposta del Paese di fronte ad una controriforma della destra che spacca e frammenta l’Italia” ha dichiarato Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra, sostenendo che “la risposta dei cittadini in questi giorni ci fa ben sperare anche poi per il referendum che verrà“. Soddisfatto anche Vincenzo De Luca, in prima linea contro la riforma del governo Meloni.

Prima eravamo solo noi a protestare, ora siamo tanti e va bene così” ha dichiarato il presidente della Campania, aggiungendo che “la gente comincia a capire, come dimostra il dato della raccolta delle firme“. De Luca ha poi voluto evidenziare che il Pd non ha intenzione di “difendere la situazione attuale” ma vorrebbe “cambiare tutto“, per “rompere la palude burocratica che c’è a Roma, ma senza rompere l’unità d’Italia“.

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