Il musical su Berlusconi, tra divertimento e cattivo gusto

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In una Londra laburista e ossessionata dal politicamente corretto, un personaggio come Berlusconi diventa l’emblema del vecchio mondo da cambiare

Pochi personaggi politici avranno mai il privilegio (o la condanna) di essere protagonisti di un’opera teatrale londinese. Ma d’altronde, Silvio Berlusconi non si è mai posto dei limiti. Il musical, alquanto provocatorio, vietato ai minori di 14 anni, ha debuttato il 29 marzo a Londra, ripercorrendo gli episodi più controversi della sua vita. Lo spettacolo scritto da Ricky Simmonds e Simon Vaughan, e diretto da James Grieve, dal semplice titolo di Berlusconi: a new musical, è ancora in scena sul palco del Southwark Playhouse: alcuni lo hanno definito “Evita sotto Acido”: uno spettacolo che racconta la vita di Berlusconi con un conflitto costante tra la sua versione dei fatti e quella raccontata dalle “signore” della sua vita, sia politica che privata. Mentre l’ex premier viene raccontato come un uomo attento alla sua immagine, raffigurandolo mentre scrive un’opera lirica autobiografica, tre donne raccontano, tramite molteplici canzoni, la loro esperienza con lui. Queste sono l’ex moglie Veronica Lario, una ragazza di nome Fama, prestanome per una delle ragazze presenti alle “cene eleganti” di Arcore, e in finale, Ilda the Red, la versione anglosassone del pm Bocassini. Quest’ultima, diventa anche parte di una specie di tango all’ultimo sangue con Berlusconi alla vigilia della sentenza che lo condannerà per frode fiscale.

Il musical sta avendo molto successo, con intere platee piegate dal ridere ascoltando canzoni intitolate Bunga Bunga, Thank Goodness for Silvio (il Meno male che Silvio c’è londinese), For Italy, e, probabilmente la più esilarante di tutte, My Weekend with Vladimir, una canzone che racconta la storia d’amore tra l’ex premier e il presidente russo Putin. È innegabile che il musical abbia un forte antagonismo verso Berlusconi, ma, d’altronde, questo era prevedibile: in una Londra laburista e ossessionata dal politicamente corretto, un personaggio come Berlusconi, di centro-destra e fuori dagli schemi, diventa l’emblema del vecchio mondo da cambiare. A tratti, infatti, il musical si sposta dalla dinamica divertente in una specie di requisitoria apertamente politica. Nella prima canzone delle tre ragazze, Berlusconi viene descritto come un nemico del movimento femminista MeToo, mentre l’ultima è una impropria ramanzina al popolo italiano, che non saprebbe come votare. Un rimprovero alquanto bizzarro da una nazione che votò sia per la Brexit che per Boris Johnson. Un altro passaggio molto discutibile è quando, dopo la condanna, si afferma che Berlusconi si salvò dalla prigione grazie ad una legge, la 251, scritta da lui stesso. In realtà, la 251 fu introdotta dal governo Amato. Ma questi sono semplici dettagli. Anche se è vero che il musical era programmato da mesi, c’è da dire che a margine dello spettacolo non c’è stato neanche un accenno alla salute di Berlusconi, ancora ricoverato al San Raffaele: insomma, una caduta di stile. Il musical resta comunque divertente, e dimostra sia il carisma dell’ex leader politico che i suoi aspetti più controversi, con canzoni ben scritte che provocherebbero anche le risate dei più affezionati fan berlusconiani.

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