Il presidente ucraino attraverso un videomessaggio ringrazia tutti coloro che hanno perso la vita per difendere il Paese. «Dall’inizio del conflitto morti 30.000 soldati russi»
Dal 24 febbraio, giorno in cui l’esercito russo ha invaso l’Ucraina, sono passati tre mesi. Ben 90 giorni di guerra in cui Kiev è riuscita a opporre una resistenza che nessuno si aspettava, nemmeno il nemico russo il quale, anzi, pensava di concludere quel che ha definito ‘operazione militare speciale’ nell’arco di un tempo molto più ristretto. Il presidente dell’Ucraina Zelensky non nasconde la sua fierezza per la resistenza del suo paese, che da tre mesi sta combattendo ogni giorno per salvare la propria sovranità.
Gli ultimi aggiornamenti
All’interno del videomessaggio diretto alla popolazione ucraina, il presidente Zelensky afferma: «Si è concluso il terzo mese della nostra difesa. È un periodo lungo. Sono tre mesi di crimini di guerra degli occupanti russi. Tre mesi di attacchi, distruzione, blocchi. Dobbiamo sempre ricordarci che questi tre mesi siamo sopravvissuti grazie alle decine di migliaia di imprese di tutti coloro che difendono lo stato. E al prezzo di decine di migliaia di vite di uomini e donne ucraini uccisi dagli occupanti». Poi, il presidente dell’Ucraina spende due parole sulla dichiarazione del tutto inadeguata, secondo lui, da parte di Mosca. La Russia ha, infatti, sostenuto che avrebbe rallentato appositamente l’offensiva in Ucraina.
Zelensky riferendosi a questo, afferma: «Bene. Dopo tre mesi di ricerca di una spiegazione del perché non sono riusciti a spezzare l’Ucraina in tre giorni, non hanno trovato di meglio che sostenere che avevano presumibilmente pianificato di fare così». In seguito, il presidente ricorda qualche cifra per contestualizzare la situazione: da inizio conflitto sono stati uccisi quasi 30.000 soldati russi e oltre 200 aerei sono stati abbattuti. Mosca non può di certo parlare di un piano che sta consegnando alla Russia una vittoria. Sempre durante il videomessaggio Zelensky coglie l’occasione per ringraziare, ancora una volta, tutti coloro che dal 24 febbraio si sono schierati dalla parte del popolo ucraino. E ribadisce: «Memoria eterna a tutti coloro che hanno dato la vita per l’Ucraina». La resistenza da parte di Kiev davanti al nemico è un esempio e fonte di ispirazione per tutto il mondo, secondo il presidente ucraino. Oltre ad essere stata qualcosa di inaspettato soprattutto per l’invasore russo.
Le condizioni per la pace
Intanto, arrivati a questo punto del conflitto, possiamo dire che quasi tutto il mondo spera che Mosca e Kiev possano sedersi ad un tavolo per risolvere le dispute in maniera diplomatica. Zelesnky a tal proposito, annuncia che l’Ucraina è disposta a tornare ai colloqui con Mosca ma ad una condizione: le truppe russe devono ritirarsi completamente dal suolo ucraino. C’è un invasore ed un invaso, non si può pensare alla pace se l’Ucraina continua ad essere bombardata dalle forze russe. Nel frattempo a Mariupol continua l’orrore, sono stati ritrovati 200 corpi tra le macerie di un rifugio sulla Myru Avenue, a riferirlo è il portavoce del sindaco della città. Per quanto riguarda le forze russe, lo stato maggiore dell’esercito ucraino avvisa che il nemico si sta organizzando per preparare l’offensiva nell’area Vasylivka a Zaporizhzha. Secondo il bollettino dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, da inizio conflitto hanno perso la vita 3.942 civili in Ucraina e 4.591 sono rimasti feriti. Ora ci si chiede quanti ancora dovranno perdere la vita prima che Putin decida di ritirare le sue truppe. Solo in quel caso l’Ucraina di Zelesnky sarà disposta a sedersi al tavolo con Mosca.