Il presidente russo interviene al Consiglio supremo di Mosca: «Serve integrazione nell’Unione economica eurasiatica»
«I vantaggi del percorso di integrazione fra i Paesi dell’Unione economica eurasiatica sono particolarmente evidenti ora, nella difficile situazione internazionale, nel quadro di quella che di fatto è una aggressione da parte di alcuni Paesi ostili». Il presidente russo Vladimir Putin torna a proporre la narrazione di una Russia aggredita da paesi ostili, non meglio identificati. Lo fa intervenendo a Mosca, in collegamento, al Consiglio supremo dell’organizzazione per l’integrazione.
Le conseguenze delle sanzioni europee
«Siamo convinti che una più stretta integrazione renderà i nostri Paesi, più forti economicamente e ridurrà in modo significativo la dipendenza dalla congiuntura esterna, inclusa quella politica. Il governo russo sta adottando decisioni puntuali e reali per un funzionamento stabile dei mercati e del settore finanziario. In più, il governo assegna grande attenzione al sostegno di imprese chiave e di importanza sistemica, ha ridotto il carico amministrativo in modo significativo per garantire la massima libertà alle imprese». Putin ha sottolineato che i pagamenti in valuta nazionale con i Paesi «che si sono dimostrati partner affidabili» della Russia sono aumentati. Con I Paesi dell’Unione economica eurasiatica, la percentuale di pagamenti nell’interscambio ha già raggiunto il 75 per cento. A parte la Bielorussia, nessuno degli altri Paesi dell’Unione ha offerto a Putin sostegno per la sua guerra in Ucraina.