Parla Ian Brzezinski, dell’Atlantic Council americano: «L’amministrazione vuole discutere con Mosca, ma il Cremlino dialogo solo con la Cina»
«L’amministrazione vuole discutere con Mosca, ma finora il Cremlino ha dimostrato di non voler scendere a patti e dialogare con nessuno, se si esclude la Cina». E’ quanto afferma Ian Brzezinski, già sottosegretario alla Difesa nell’amministrazione di George W. Bush che lavora oggi all’Atlantic Council, in un’intervista al quotidiano La Stampa.
I temi della telefonata
«L’assistenza degli Usa, della Nato, degli stessi europei è stata determinante per garantire la sopravvivenza dell’Ucraina. E non solo. Consegnare i giusti equipaggiamenti agli ucraini ha consentito a Kiev di resistere sul terreno e infliggere sconfitte ai russi – prosegue – Facendo così la posizione negoziale dell’Ucraina ne esce rafforzata. È una strada che può portare alla fine del conflitto proprio perché la Russia potrebbe non trovare spazi per vincerlo come pensava».
I tempi del conflitto
Nonostante questo l’ex sottosegretario alla Difesa Usa pensa che il conflitto sarà lungo: «Putin ritiene che l’Occidente non avrà la forza per sostenere uno sforzo lungo a causa delle ripercussioni economiche che avrà e che il sostegno all’Ucraina si allenterà. La resistenza degli ucraini e la determinazione europea e americana sono decisivi. Altrimenti Putin sarà in grado di prendere e controllare nuove porzioni del Paese e ridisegnare i confini degli Stati. E questo sarebbe un insegnamento per altri regimi che vogliono, diciamo così, ricorrere alla forza per i propri interessi».
Putin fa aleggiare lo spettro del ricorso ad armi nucleari da quando è iniziato il conflitto. «Più Putin diventa frustrato per la mancanza di progressi in Ucraina, più le sue mosse diventano imprevedibili. E questo è un motivo fondamentale per mantenere alta l’attenzione su un’eventuale escalation che è da evitare. Ma ad oggi la situazione non è cambiata significativamente fra Russia e Occidente, l’equilibrio nucleare nemmeno. E non vedo quale possa essere l’interesse del Cremlino nell’alzare il livello».