La Libia orientale è stata devastata dall’uragano Daniel. Le violenta tempesta ha provocato il crollo di due dighe che hanno completamente inondato la città di Derna. Si temono oltre 20.000 morti, 10.000 dispersi e 30.000 sfollati (solo a Derna), come ha annunciato Osama Hamad, primo ministro dell’autoproclamato governo della Libia orientale, citato dai media libici e dall’emittente al-Jazeera. Tra le vittime, anche 3 volontari della Mezza Luna Rossa. Il bilancio è ancora provvisorio.
Nessuna tregua per l’umanità. Dopo il terribile terremoto in Marocco che ha provocato la morte di oltre 2800 morti, arriva l’ennesima catastrofe umanitaria che mette in ginocchio città intere e distrugge vite umane.
È emergenza nella Libia orientale, dove si contano almeno 5.200 morti e 8.226 dispersi dopo le inondazioni innescate dal passaggio dell’uragano Daniel. Tra le vittime, anche tre volontari della Mezza Luna Rossa. Il bilancio è ancora provvisorio, tanto che la tv di Bengasi ha accreditato una stima secondo la quale il numero dei morti potrebbe superare la soglia dei 10.000 solo a Derna.
Libia, Oim: “Oltre 43mila sfollati a Derna per le inondazioni”
Oltre 43mila persone sono state sfollate a Derna, secondo i dati diffusi oggi dall’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim).
“Si stima che 43.059 persone siano state sfollate a causa delle inondazioni nel nord-est della Libia“, ha affermato l’Oim, aggiungendo che “la mancanza di approvvigionamento idrico sta spingendo molti sfollati da Derna” verso altre aree.
Libia: casa del sindaco di Derna incendiata dai manifestanti
Incendiata la casa del sindaco di Derna in carica al momento delle inondazioni, Abdulmenam al-Ghaithi. A riferirlo è The Guardian. Ieri a Derna sono esplose le proteste innescate dalle polemiche sulla sicurezza delle dighe che hanno causato l’alluvione.
Centinaia di cittadini hanno sfogato dolore, rabbia e frustrazione contro le autorità, chiedendo di prendersi le responsabilità della tragedia. Hichem Abu Chkiouat, un ministro del governo libico orientale, ha detto che il sindaco Ghaithi era già stato sospeso dal suo incarico.
Libia: l’allarme dell’Onu
Una settimana fa la Libia è stata piegata in due dall’uragano, con oltre 11.300 morti registrati solo a Derna. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite: “La Mezzaluna Rossa libica riporta che queste inondazioni senza precedenti hanno causato circa 11.300 morti e 10.100 dispersi nella sola città di Derna. Si prevede che queste cifre aumentino mentre le squadre di ricerca e soccorso lavorano 24 ore su 24“.
Libia: l’appello dei soccorritori
A Derna i soccorritori hanno lanciato un appello per dei sacchi per i cadaveri, allo scopo di evitare le epidemie. Il sindaco della città devastata dall’alluvione afferma: “Abbiamo effettivamente bisogno di squadre specializzate nel recupero dei corpi”. Abdulmenam al-Ghaithi ha poi aggiunto: “Temo che la città venga contagiata da un’epidemia a causa del gran numero di corpi sotto le macerie e nell’acqua”.
Libia: partiti i primi aiuti della Croce Rossa Italiana
“Ci siamo per dare sostegno ai soccorsi e agli aiuti in Libia“. Così Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana annuncia la partenza dei primi aiuti per l’emergenza che ha devastato il paese africano.
“Abbiamo messo a disposizione una serie di mezzi per l’emergenza umanitaria e per i soccorsi, attraverso il Dipartimento di Protezione Civile. E’ già partita una idrovora – afferma Valastro – un’altra è in partenza e ci sono strutture sanitarie, pronte per essere inviate: potabilizzatori, gruppi elettrogeni e altro materiale d’emergenza. A questo – aggiunge il presidente – anche 1.500 sacchi di salme. Il nostro settore emergenze è allertato anche con personale pronto a partire, se sarà richiesto. La Croce Rossa Italiana, attraverso questi primi aiuti è al fianco delle popolazioni colpite da questa tragedia – conclude – e non fa mancare il suo sostegno all’impegno corale del nostro Paese“,
Libia: le parole del professor Becciu
A Repubblica Gianfranco Becciu, professore di costruzioni idrauliche al Politecnico di Milano parla della tragedia in Libia. “C’è ovunque un grave problema di cambio dell’uso del suolo. Se l’acqua non viene assorbita, non dipende soltanto dalla siccità, ma dal fatto che in alcune aree l’urbanizzazione è avvenuta in maniera caotica e rapida” afferma il professore.
Di fatto, la devastazione portata dall’uragano ha avuto come complice il cambiamento climatico. “La costruzione di infrastrutture come strade, parcheggi, nuovi edifici fa sì che anche a parità di precipitazioni, e non è questo il caso negli ultimi anni, ci sia una minore capacità delle nostre aree urbane di far defluire l’acqua e di reagire in tempi rapidi per mettere in sicurezza la popolazione” ha aggiunto.
Libia: le dichiarazioni di Tajani
Immediato il sostegno dall’Italia in Libia dopo la devastazione portata dall’uragano Daniel. Il ministro degli Esteri scrive su X: “Ho chiamato l’ambasciatore a Tripoli per avere gli ultimi aggiornamenti. Il governo italiano risponde subito alle richieste di sostegno per l’alluvione nell’est della Libia: una squadra avanzata di valutazione è già in partenza coordinata dalla nostra Protezione civile“.
Libia: migliaia di dispersi, crollati edifici e dighe
Migliaia di persone risultano disperse. Derna è stata quasi completamente sommersa e i video condivisi online mostrano interi isolati residenziali distrutti lungo il fiume che scende dalle montagne e attraversa il centro della città. Alti edifici, un tempo ben lontani dal fiume, si sono parzialmente abbattuti nel fango. A Derna, capitale dell’ex Cirenaica, centinaia di cittadini sono ancora bloccati in aree difficili da raggiungere, mentre i team di soccorsi, supportate dalle squadre dell’esercito, cercano di aiutarli.
Libia: arriva richiesta d’aiuto all’Italia da parte del ministro Abu Shkewat
Arriva la richiesta di aiuto all’Italia da parte del ministro del trasporto Aereo e membro della commissione di crisi nel governo di Bengasi, Hisham Abu Shkewat: “Auspichiamo da tutti i Paesi amici, in particolare dall’Italia, un aiuto urgente nelle operazioni di ricerca e soccorso e tutto ciò che possa alleviare le sofferenze degli abitanti della città di Derna“. “La regione orientale della Libia ha affrontato un uragano disastroso, che non ha precedenti, provocando danni in diverse città, come Al-Bayda e Al-Marj. Ma ciò che è accaduto a Derna rappresenta una disastro umanitario sotto tutti i punti di vista, in quanto sono crollate dighe e di edifici“.
L’uragano si è abbattuto con maggiore violenza sulle città costiere di Jabal al-Akhdar e Bengasi, dove è stato annunciato il coprifuoco, e le scuole sono state chiuse.
L’est del Paese ospita i principali giacimenti e terminali petroliferi: la National Oil Company (NOC) ha infatti dichiarato “stato di massima allerta” con “voli sospesi” tra le zone di produzione, dove l’attività è stata interrotta in maniera drastica.
“Una situazione estrema, in termini di quantità d’acqua caduta“, descrivono gli esperti. In precedenza la tempesta Daniel aveva già colpito anche Grecia, Turchia e Bulgaria.