Il monopolio della Apple sul settore degli smartphone sembra prossimo alla sua fine. Dopo la decisione della Commissione Ue di multare il colosso di Cupertino per aver violato le norme antitrust in materia di accesso ai servizi di streaming musicali, ieri la Commissione statunitense ha deciso di multare l’azienda, accusata di aver bloccato gli sviluppatori di software e le società di videogiochi dall’offrire opzioni migliori per l’iPhone, causando quindi prezzi più alti per i consumatori.
Non è ormai un segreto che il listino prezzi Apple sia più alto di quello delle altre società di smartphone, eppure la passione per tutto ciò che viene prodotto col marchio della mela morsa continua ad attanagliare i consumatori di quasi tutto il mondo. Secondo l’accusa, comunque, Apple avrebbe usato il suo potere nel settore per limitare la concorrenza e quindi la possibilità di scelta dei consumatori. “Non si dovrebbero pagare prezzi più alti perché le società violano le leggi antitrust” ha però spiegato il ministro della Giustizia statunitense Merrick Garland.
Garland su Apple: “Ha mantenuto il monopolio nel settore violando le leggi antitrust“
Secondo il Ministro della Giustizia americano la Apple avrebbe “mantenuto il monopolio nel settore degli smartphone violando le leggi antitrust“, non permettendo agli sviluppatori e ai consumatori di allontanarsi dall’universo Apple, arrivando anche a rendere i dispositivi iPhone meno sicuri pur di mantenere la supremazia nel settore.
A seguito della decisione della Commissione Usa, l’azienda di Cupertino ha perso il 3,30% nella Borsa di Wall Street. Negli ultimi 12 anni anni Apple è stata una delle società con il valore economico più alto al mondo, e gran parte del suo successo è dovuto proprio ai suoi dispositivi iPhone, ora la centro dell’inchiesta portata avanti dal Ministro della Giustizia e dai procuratori generali di 16 Stati americani.
La risposta di Apple
L’azienda di Cupertino ha dichiarato di “ritenere l’azione sbagliata” e di essere pronta a “difendersi” da tutte le accuse. Inoltre, la società fondata da Steve Jobs ha dichiarato che nel caso in cui la causa intentata dai procuratori dovesse avere successo, potrebbe costituire un “precedente pericoloso“. Questo perché avrebbe concesso al governo americano “il potere di esercitare un ruolo invasivo all’interno della progettazione della tecnologie per le persone“.